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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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sità”, dove d-ism stava ad indicare le d dei diffirenziali, ma anche deism, mentre<br />

con un irriverente gioco di parole “dot-age” indicava l’era dei “punti” (dot) di<br />

Newton, ma anche dotage, rimbambimento.<br />

Negli anni successivi alla fondazione della società, mentre Babbage si lanciava<br />

nel progetto di una “analytical engine”, una sorta di primordiale calcolatrice,<br />

Peacock si dedicò alla carriera universitaria, impegnandosi nell’insegnamento<br />

e svolgendo un ruolo di primo piano nella vita di società scientifiche come la<br />

Cambridge Philosophical Society e la British Association for the Advancement<br />

of Science, nate nel clima di riforma scientifica e culturale annunciato dall’Analytical<br />

Society.<br />

Nel 1817 negli esami di analisi Peacock riuscì perfino a cambiare il sistema di<br />

notazione, abbandonando i simboli usati nel calcolo delle flussioni e sostituendo<br />

la notazione differenziale.<br />

11.3.2 Peacock<br />

Nel Trattato d’algebra pubblicato nel 1830 e nel Report on the recent progress<br />

and present state of certain branches of analysis del 1833 il matematico<br />

inglese George Peacock (1791-1858) indicò una nuova concezione dell’algebra.<br />

Peacock, come sopra citato, faceva parte dell’Analytical Society, fondata nel<br />

1815 presso il Trinity College di Cambridge da un gruppo di matematici che<br />

avevano lo scopo di riformare l’insegnamento e la notazione del calcolo infinitesimale.<br />

Egli propose nei due volumi della sua opera una distinzione tra due rami<br />

dell’algebra:<br />

• algebra aritmetica,<br />

• algebra simbolica.<br />

Con la prima intendeva la generalizzazione dell’aritmetica in cui i simboli<br />

rappresentano i numeri naturali e le operazioni: l’algebra aritmetica applica<br />

le regole come ad esempio la commutatività e l’associatività per addizione e<br />

moltiplicazione ai numeri; mentre la seconda indica l’aritmetica che ha per<br />

simboli quei numeri non soggetti a restrizioni e con le operazioni sempre eseguibili,<br />

cioè estende le regole usate nella prima parte a grandezze generali.<br />

La differenza fondamentale tra questi due rami dell’algebra sta nell’applicabilità<br />

delle operazioni, ad esempio è considerata algebra simbolica quella che<br />

permette di eseguire a−b con a minore di b cosa che non era ammessa nell’algebra<br />

aritmetica. Nell’algebra aritmetica i simboli + e − venivano usati soltanto<br />

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