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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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8.3.1 I simboli di somma e sottrazione.<br />

Persino gli Egizi riservavano un simbolo particolare alla operazione di addizione:<br />

si tratta di un paio di “gambe”, disegnate come , che camminano<br />

nella stessa direzione in cui procedeva il testo (destra o sinistra a seconda del<br />

testo stesso: la scrittura egizia era spesso bustrofedica).<br />

Dopo un periodo (piuttosto lungo) in cui ogni autore usa abbreviazioni<br />

e simboli personali (Diofanto usa il simbolo “/” per indicare la somma, e<br />

una sorta di “7” per indicare la sottrazione), nell’europa del XV secolo si<br />

diffonde, grazie all’opera di Luca Pacioli “Summa de arithmetica, geometria,<br />

proportioni et proportionalità ” del 1494, l’abitudine piuttosto intuitiva di<br />

indicare le operazioni di somma e sottrazione rispettivamente con una P e<br />

una M sbarrata.<br />

Questa notazione resiste per breve tempo, per lasciare il posto ad una,<br />

differente e quasi coeva, che dimentica le lettere e ricorda le sbarre: Johannes<br />

Widmann, matematico boemo chiamato a tenere la contabilità di un emporio,<br />

indica con “4c − 5L” una cassa da 4 centner (=quintali) cui mancano 5 libbre,<br />

e con “4c + 5L” una stessa cassa che pesa 5 libbre di più.<br />

È curioso come sia i simboli di addizione che di sottrazione, che il simbolo<br />

di uguaglianza (inventato da Robert Recorde, 1510 - 1558) fossero orizzontalmente<br />

molto estesi sulla pagina:<br />

Nelle parole di Recorde,<br />

There be other 2 signes in often use of which the first is made thus<br />

+ and betokeneth more: the other is thus made − and betokeneth<br />

lesse.” e “to auoide the tediouse repetition of these woordes ’is<br />

equalle to’ I will sette as I doe often in woorke vse, a paire of<br />

paralleles [...] bicause noe two thynges, can be moare equalle.<br />

8.3.2 I simboli di radice quadrata ed n-esima.<br />

L’introduzione del simbolo che oggi conosciamo (ma senza l’overline verticale<br />

sul radicando) è attribuita a Christoph Rudolff (1499 - 1545); si crede<br />

che il simbolo sia nato distorcendo la forma di una r minuscola: non è così azzardata<br />

l’ipotesi se si pensa che la notazione precedente indicava l’operazione<br />

di estrazione di radice (non solo quadrata) con l’abbreviazione di “radix”, R.:<br />

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