13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ognuna. I teoremi dimostrati per una certa struttura algebrica saranno<br />

veri per tutti gli aggregati che possono riconoscersi in quella struttura.<br />

Per costruire una struttura diversa da una già nota basta non considerare<br />

uno degli assiomi che la descrivono. Così ad esempio un corpo non<br />

è necessariamente un campo.<br />

In questa relazione faremo una panoramica sull’evoluzione dell’algebra tra il<br />

1770, anno in cui vennero pubblicate le “Réflexions sur la résolution algébrique<br />

des équations” di Lagrange e il 1872, data in cui Klein rese noto il suo “Discorso<br />

di Erlangen”.<br />

11.2 Le equazioni algebriche di grado superiore al<br />

quarto<br />

11.2.1 L’algebra nel XVIII secolo<br />

Dal XVI secolo, quando Dal Ferro, Tartaglia e Cardano giunsero alla formula<br />

per le equazioni di terzo grado e Ferrari giunse a quella per le equazioni<br />

di quarto, i matematici non smisero di occuparsi della soluzione generale delle<br />

equazioni di grado cinque e superiore.<br />

Nel XVIII secolo la concezione dell’algebra era molto differente da quella attuale<br />

da un lato questo ramo della matematica era ancora inteso come la scienza<br />

che trattava la risoluzione dei problemi attraverso l’uso delle equazioni. In<br />

questo periodo lo studio delle proprietà delle equazioni e delle loro soluzioni fu<br />

gradualmente separato dalla risoluzione vera e propria delle equazioni stesse,<br />

che rimase un argomento trattato nei libri di didattica. Va quindi riconosciuto<br />

un primo tentativo di presentare una teoria generale per la risoluzione delle<br />

equazioni.<br />

La generalità delle equazioni era garantita dal significato generale dei loro<br />

coefficienti. Inizialmente le lettere rappresentavano un numero appartenente<br />

ad un dominio non ben definito, un numero in generale.<br />

L’altro modo di intendere l’algebra, che Newton espresse molto chiaramente<br />

con il concetto di “arithmetica universalis” è strettamente legato al calcolo<br />

letterale. Il matematico inglese si contrappose alla più <strong>antica</strong> tradizione che<br />

distingueva l’aritmetica dei numeri o ordinaria (arithmetica vulgaris) dalla<br />

aritmetica delle lettere (arithmetica litteralis). Nel XVIII secolo il suo concetto<br />

di aritmetica generale cominciò ad acquisire una nuova e più generale<br />

natura: la lettera non rappresentava più un numero appartenente a un qualche<br />

343

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!