13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

• Molti, come ad esempio Carl Boyer, sostengono che lo scopo dei paradossi<br />

fosse quello di dimostrare la tesi dell’impossibilità del moto; il loro<br />

fine sarebbe dunque quello di dimostrare che accettare la presenza del<br />

movimento nella realtà implica contraddizioni logiche ed è meglio quindi,<br />

da un punto di vista puramente razionale, rifiutare l’esperienza sensibile<br />

ed affermare che la realtà è immobile. Questi paradossi implicano anche<br />

il concetto di infinita divisibilità dello spazio ed è questa la ragione per<br />

cui hanno ricevuto una notevole attenzione da parte dei matematici.<br />

• Altre interessanti interpretazioni sono date dal guardare i paradossi di<br />

Zenone come un confronto tra spazio e tempo. L’idea alla base è che l’intelletto<br />

umano non può concepire l’infinita suddivisibilità di un segmento<br />

temporale; esso consiste di elementi indivisibili, che vengono denominati<br />

istanti, simili ai punti di un segmento spaziale, ma, a differenza dei secondi,<br />

i primi appaiono costituiti solamente da un numero finito di istanti.<br />

Ciò costringe ad ammettere l’esistenza di un segmento temporale minimo,<br />

formato da due soli istanti, uno e il suo successivo. Così, la somma<br />

di infiniti segmenti, che coinvolge necessariamente infiniti istanti, non<br />

può essere mai un segmento finito. La retta temporale appare formata<br />

da istanti separati, ogni istante ha un successivo e un precedente, tra un<br />

istante e un altro non si riesce a immaginarne infiniti. Al contrario la<br />

retta spaziale è concepita in maniera tale che tra un punto e l’altro ce<br />

ne sono sempre infiniti, sicché non c’è alcun modo di introdurre il successivo<br />

di un determinato punto. Ossia lo spazio è continuo e il tempo<br />

discreto (come sembra indicare il terzo paradosso) e l’intelletto umano<br />

scambia l’infinita suddivisibilità dei segmenti della retta spaziale con una<br />

corrispondente infinita suddivisibilità degli analoghi segmenti della retta<br />

temporale.<br />

• Interpretazione di Umberto Bartocci<br />

Con queste premesse presentiamo l’interpretazione di Umberto Bartocci,<br />

ex docente di Storia delle Matematiche presso l’Università degli Studi<br />

di Perugia: “Appare impossibile stabilire, per le caratteristiche proprie<br />

degli enti coinvolti, una corrispondenza biunivoca tra segmenti di spazio<br />

ideale percorso (elaborazioni della pura geometria della retta continua<br />

ideale) e associati segmenti di tempo. Ovvero, la nostra mente è costretta<br />

a concepire delle posizioni spaziali virtuali che non possono essere<br />

140

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!