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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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8.2.4 Conclusioni.<br />

Pure se è storicamente più plausibile pensare che al-Khwārizmī abbia “solo”<br />

riordinato idee già note, la matematica mediorientale ha considerato (non a<br />

torto) il trattato al-jabr la summa delle conoscenze di quel tempo in fatto di<br />

equazioni algebriche.<br />

Da al-Khwārizmī in poi, chiunque era autorizzato, una volta ricondotta<br />

una equazione ad uno dei casi studiati nell’al-jabr, a concludere “si operi ora<br />

secondo le regole dell’algebra e dell’almucabala”: Pacioli (il matematico che<br />

compare nella copertina di una vecchia edizione della Storia della <strong>Matematica</strong><br />

di Boyer) scrive nella sua Arte Maggiore che lo scopo dell’Algebra è ristorare<br />

gli estremi de’ diminuti e quello dell’Almucabala è di levare da li extremi li<br />

superflui, e accetta come postulato (“verità di commune scïenzia”) il precetto<br />

per cui si æqualibus æqualia addas, tota æqualia sunt; si ab æqualibus æqualia<br />

auferas, sunt quae restant æqualia.<br />

È ora facile osservare che la vittoria della impostazione astratta di cui al-<br />

Khwārizmī è padre non è stata gratuita. La conditio sine qua non perché la sua<br />

opera potesse efficacemente diffondersi e servire da punto di partenza a una<br />

nuova teoria, fu lo svilupparsi una notazione adatta a sostituire la forma della<br />

sua esposizione, verbale e retorica. Eccezion fatta per l’adozione del sistema<br />

posizionale, agli arabi mancò sempre la capacità di fare questo passo.<br />

Viene allora da chiedersi:<br />

• Quanto influisce sulla capacità di capire, creare e diffondere nuove idee<br />

(matematiche) l’avere da parte una “buona” notazione? Certamente<br />

molto, ma è possibile essere più precisi?<br />

• In che misura, in quest’ottica, la cultura di riferimento di una persona<br />

influisce sul suo modo di intendere le entità matematiche, sulla sua<br />

capacità di astrarle, interconnettendole ad altre?<br />

8.3 Breve storia dell’infinito e di altri simboli.<br />

Per evitare di parlare a lungo del nulla, è d’uopo informarsi (almeno) su<br />

come e quando si sono diffuse alcune delle notazioni che usiamo a tutt’oggi,<br />

magari senza pensarci o ritenendoli simboli sempre esistiti, universali. La<br />

storia dei singoli simboli è in effetti a volte parecchio <strong>antica</strong> rispetto all’epoca<br />

che stiamo analizzando ora.<br />

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