13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

2.2.3 Contatti e scambi con l’Europa<br />

Fino al XVI secolo è molto difficile distinguere le conoscenze sviluppate<br />

unicamente in Cina da quelle che hanno subito influenze dall’esterno. A partire<br />

dal XVI secolo però, grazie al lavoro degli storici e dei missionari, possiamo<br />

comprendere meglio ciò che è avvenuto.<br />

In questo secolo la scienza europea iniziò ad essere introdotta in Cina,<br />

attraverso traduzioni e adattamenti di alcuni testi.<br />

È importante ricordare<br />

che in quel periodo la trasmissione della scienza era subordinata alla diffusione<br />

della religione cristiana. Non sono da sottovalutare nemmeno i problemi pratici<br />

legati alla traduzione, come il trovare i giusti termini per esprimere al meglio i<br />

concetti matematici e rendere le giuste corrispondenze tra culture e tradizioni<br />

molto diverse.<br />

I matematici cinesi del tempo non si preoccuparono di avere accesso ai testi<br />

originali e vennero pertanto a conoscenza solo di quelli tradotti. Soprattutto<br />

tra il XVII e il XVIII secolo, la scienza europea, o meglio la scienza gesuita,<br />

era percepita dagli studiosi cinesi come fondata sugli Elementi di Euclide.<br />

Per i missionari, gli Elementi avevano il vantaggio di unire la certezza della<br />

matematica con la sua applicabilità allo studio della natura e specialmente<br />

dell’astronomia, scienza particolarmente importante nel contesto cinese. Non<br />

furono però molto apprezzati, a causa degli ornamenti letterari e delle dimostrazioni<br />

troppo dettagliate e quindi lontane dallo spirito di concisione e sintesi<br />

tipico dei Cinesi. Per questo motivo presero in considerazione soltanto ciò che<br />

ritennero essenziale, in particolare i risultati calcolabili, per poterli confrontare<br />

con i loro metodi o per ricavarne nuovi mezzi di calcolo.<br />

Nell’800 un traduttore degli Elementi, Li Shanlan, dichiarò assurda la definizione<br />

di punto come “ciò che non ha parte”, con la motivazione che una<br />

macchia di inchiostro, per quanto piccola, ha necessariamente una dimensione.<br />

L’idea di un punto ideale, senza un corrispettivo nella realtà, era per lui<br />

irrilevante 2 .<br />

Molte innovazioni vennero comunque accettate, come il concetto di logaritmo.<br />

L’algebra simbolica incontrò più difficoltà ad entrare rispetto ai calcoli<br />

puramente numerici e fu sostanzialmente ignorata fino alla metà del XIV secolo.<br />

Soltanto con le traduzioni successive al 1850 si cercò di rispettare i principi<br />

dell’algebra europea e venne introdotta una notazione ibrida. Infine, dopo<br />

2 Vedremo nel seguito una definizione analoga a quella di Euclide data da un matematico<br />

cinese, ma che non ebbe seguito.<br />

32

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!