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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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16.2 Hilbert ed i Fondamenti<br />

Il metodo assiomatico era noto ed usato fin dall’antichità. Data una teoria<br />

informale, esso consiste sostanzialmente nell’indicare un insieme di proposizioni<br />

iniziali procedendo dalle quali, con l’utilizzo di certe regole di inferenza, si<br />

possono ottenere tutte le proposizioni della teoria. Per citare Hilbert:<br />

“Ogni scienza ha come punto di partenza un corpo di fatti<br />

sufficientemente coerenti. Essa prende forma, tuttavia, solo organizzando<br />

tale corpo di fatti. Questa organizzazione ha luogo attraverso<br />

il metodo assiomatico, ovvero si costruisce una struttura<br />

logica di concetti in modo tale che le relazioni tra concetti corrispondano<br />

alle relazioni tra i fatti da organizzare. C’è arbitrarietà<br />

nella costruzione di una tale struttura di concetti; noi, comunque,<br />

ne richiediamo: 1) completezza, 2) indipendenza, 3) consistenza.<br />

[8]”<br />

Questo punto di vista è però già moderno. In passato i concetti di verità e<br />

dimostrabilità erano in qualche modo mescolati. L’intenzione di Euclide era<br />

quella di enunciare un numero finito di proposizioni vere da cui dedurre tutti<br />

i risultati di geometria piana che gli erano noti. In particolare, pose alla<br />

base della geometria piana cinque postulati e altrettanti principi comuni (e.g.<br />

Il tutto è più grande di ogni sua parte). Questa concezione fu però messa<br />

in crisi nel XIX secolo, quando alcuni matematici (tra cui citiamo Lobachevsky,<br />

Bolyai, Gauss e Beltrami) si accorsero che negando il quinto postulato<br />

si otteneva una geometria perfettamente consistente semplicemente modificando<br />

l’interpretazione dei termini “punto”, “retta” e “piano”. Poggiandosi<br />

su questi lavori, Hilbert, nel 1898, gettò nuove fondamenta per la geometria<br />

Euclidea, enunciando venti assiomi suddivisi in cinque gruppi (in realtà ne<br />

enunciò ventuno, ma uno fu dimostrato essere ridondante). Ci furono altre<br />

assiomatizzazioni della geometria Euclidea successive (Tarski, Birkhoff) ma<br />

quella di Hilbert rappresentò uno dei primi paradigmi del metodo assiomatico<br />

moderno 1 , avendo avuto il merito di evidenziare come le interpretazioni date<br />

da Euclide di punto, retta e piano non fossero strettamente necessarie per<br />

fare della matematica consistente e assumessero importanza solo in base agli<br />

assiomi che venivano scelti. Dunque, secondo questo nuovo punto di vista, gli<br />

assiomi non sono più da intendersi come verità autoevidenti e la matematica<br />

1 non il primo però: fu anticipato, ad esempio, da Peano nel 1889 per l’aritmetica<br />

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