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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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con il loro significato originario, Peacock aveva in mente infatti i numeri naturali.<br />

Un altro esempio è quello del calcolo di a<br />

b : esso è possibile nell’algebra<br />

aritmetica solo se b è un multiplo di a, mentre nell’algebra simbolica questo<br />

calcolo ha significato per qualsiasi valore di a e di b.<br />

Nel 1834 Peacock affermava:<br />

“Nell’algebra aritmetica, le definizioni delle operazioni determinano<br />

le regole; nell’algebra simbolica le regole determinano il significato<br />

delle operazioni, o più propriamente parlando, essi forniscono<br />

i mezzi per interpretarle”.<br />

Egli definì l’algebra simbolica come la<br />

“scienza del ragionamento generale con linguaggio simbolico”<br />

mentre l’algebra in sé la<br />

“scienza dei simboli e delle loro combinazioni, costruite su loro<br />

proprie regole, che possono applicarsi all’aritmetica e a tutte le<br />

altre scienze per interpretazione: in questo modo, l’interpretazione<br />

segue e non precede le operazioni dell’algebra e i loro risultati”.<br />

D’altra parte l’algebra simbolica non aveva una sua base solo nell’algebra aritmetica,<br />

ma anche nella geometria: geometria e aritmetica sono, per Peacock,<br />

science of suggestion per l’algebra astratta, scienze subordinate che suggeriscono<br />

quali operazioni definire sui simboli. Da queste idee formulò il Principio<br />

delle forme equivalenti:<br />

“Se una qualunque forma è algebricamente equivalente a un’altra,<br />

se espressa in simboli generali, deve essere vera qualunque cosa i<br />

simboli denotino. Reciprocamente, se scopriamo una forma equivalente<br />

nell’algebra aritmetica o in una qualunque altra scienza<br />

subordinata, quando i simboli sono generali nella forma ma specifici<br />

nella natura, la stessa deve continuare ad essere una forma<br />

equivalente se i simboli sono generali sia nella natura sia nella<br />

forma”.<br />

Fondamentale era quindi il ruolo dell’aritmetica che, anche se scienza subordinata,<br />

stabiliva le regole di combinazione dei segni per la correttezza dell’algebra<br />

simbolica; senza le regole di combinazione dei segni date dall’aritmetica<br />

nessuna algebra simbolica poteva ritenersi “corretta o filosofica”.<br />

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