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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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4.4 Eudosso<br />

Eudosso (408-355 a.C.), nato a Cnido (sulla costa dell’odierna Turchia),<br />

fu studente di Platone ed è considerato il più famoso matematico e astronomo<br />

della sua epoca, infatti gli sono attribuiti risultati di grande importanza,<br />

fondamentali per il costituirsi della matematica come scienza. Dato che tutti<br />

i suoi lavori sono andati persi, la nostre conoscenze su di lui sono ottenute da<br />

fonti secondarie. Sappiamo che si occupò del problema della duplicazione del<br />

cubo, di numeri interi e che, inoltre, studiò teoria della musica e medicina. A<br />

Cnido costruì un osservatorio astronomico e identificò varie costellazioni.<br />

Eudosso fu senza dubbio il più abile matematico dell’età ellenistica: è probabile<br />

che il valore aristotelico della misura della circonferenza terrestre sia a<br />

lui dovuto (Archimede riferisce che Eudosso aveva calcolato che il diametro<br />

del sole era 9 volte maggiore di quello della Terra). Nel suo schema astronomico<br />

egli era riuscito a descrivere mediante una combinanzione di movimenti<br />

circolari il moto dei pianeti lungo orbite aventi la forma di lemniscata sferica.<br />

<strong>Matematica</strong>mente parlando, ad Eudosso si attribuisce la sistemazione critica<br />

della teoria delle proporzioni, indipendente dalla commensurabilità delle<br />

grandezze, e il così detto “metodo di esaustione”, che consentì un trattamento<br />

rigoroso del calcolo delle aree e dei volumi. Cerchiamo dunque di inquadrare<br />

questi due problemi nel loro contesto storico e di capire le soluzioni proposte<br />

da Eudosso.<br />

4.4.1 Teoria delle proporzioni<br />

I pitagorici erano profondamente convinti che la realtà fosse esprimibile<br />

in termini di numeri naturali e loro rapporti. Questo era confortato dalle<br />

scoperte in campo musicale e astronomico e, geometricamente, si traduceva nel<br />

fatto che, dati due segmenti qualunque, questi fossero tra loro commensurabili,<br />

ossia o uno è contenuto un numero intero di volte nell’altro oppure esiste un<br />

sottosegmento tale che entrambi i segmenti iniziali siano suoi multipli interi.<br />

La scoperta che il lato e la diagonale di un quadrato non sono due grandezze<br />

commensurabili fece crollare la loro filosofia: i numeri interi e i loro<br />

rapporti non erano più sufficienti a descrivere la natura. Oltre alla fine della<br />

concezione pitagorica del mondo come rapporto questa fu una “scoperta imbarazzante<br />

perchè in numerose dimostrazioni geometriche essi -i Greci- avevano<br />

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