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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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intervengono nell’uso delle coordinate. Egli non stabilì un sistema di coordinate<br />

allo scopo di localizzare dei punti nè concepiva le coordinate come coppie<br />

di numeri. Era una teoria priva di utilità pratica, come erano state le Coniche<br />

di Apollonio. L’uso di coordinate oblique era quasi identico in entrambi<br />

i casi: ciò confermava che la moderna geometria analitica aveva le sue origini<br />

nell’antichità.<br />

Osservazioni su La Géométrie<br />

La Géométrie non è un libro facile da leggere 9 . Molte delle oscurità sono<br />

volute; Descartes vantava infatti che pochi matematici in Europa avrebbero<br />

capito la sua opera. Egli indicava le costruzioni e le dimostrazioni, lasciando<br />

ai lettori il compito di completarne i dettagli. Uno dei motivi della propria<br />

oscurità è ad esempio il desiderio di non privare i suoi lettori del piacere di<br />

ritrovare da soli i risultati. Diceva che non si soffermava a “spiegare minuziosamente”<br />

tutte le questioni, solo per lasciare ai posteri la soddisfazione di<br />

“apprenderle da sè”. Diceva anche: “Non ho omesso nulla inavvertitamente,<br />

ma ho previsto che certe persone che si vantano di conoscere ogni cosa non si<br />

sarebbero lasciata sfuggire l’opportunità di dire che io non avevo scritto nulla<br />

che essi già non conoscessero qualora mi fossi reso sufficientemente intellegibile<br />

da permettere loro di capirmi”.<br />

9.2.3 La scuola di Galileo e le dispute con Roberval<br />

Altri risultati interessanti e originali riguardo ai problemi della retta tangente<br />

e della quadratura di figure piane arrivarono da alcuni discepoli pisani<br />

di Galileo: Cavalieri e Torricelli.<br />

Bonaventura Cavalieri pubblicò nel 1635 un libro dal titolo Geometria indivisilibus<br />

continuorum, nel quale spiegava il suo metodo degli indivisibili per la<br />

quadratura; questo metodo diceva che se tutte le linee parallele (gli indivisibili)<br />

che attraversano due figure le tagliano in segmenti di rapporto costante,<br />

allora anche il rapporto fra le aeree segue tale rapporto. Per esempio prendiamo<br />

un’ellisse di semiassi a e b e una circonferenza di raggio a; risulta che<br />

tracciando rette parallele fra le due figure esse hanno un rapporto costante<br />

pari a b/a; allora la superficie dell’ellisse è b<br />

a · 2πa2 = 2πab. Dell’originalità<br />

9 anche la lingua usata, il francese ne ha impedito l’iniziale diffusione, avvenuta solo dopo<br />

il 1649, quando l’opera viene tradotta in latino.<br />

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