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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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nell’ ambito mentale, doveva essere bandita dal mondo dell’ esperienza per<br />

aspirare ad essere chiamata scienza. Con ciò venne assicurata la sua validità<br />

generale e la sua potenza di generalizzazione.<br />

Non sappiamo, perciò, quanto l’ aritmetica di Euclide sia legata al commercio,<br />

ma sappiamo che ha alle spalle queste considerazioni filosofiche: ciò che<br />

troviamo nei libri di aritmetica di Euclide è matematica fine a sè stessa, come<br />

la parte geometrica degli Elementi.<br />

Possiamo aggiungere un’ altra considerazione importante: all’ inizio dell’epoca<br />

alessandrina l’ atmosfera culturale del mondo greco richiedeva la fine dello<br />

“scandalo della matematica” seguito agli attacchi del genere dei paradossi di<br />

Zenone. Per affrontare questo compito c’ era soltanto la via tracciata dalla<br />

logica di Aristotele: la costruzione di una vera scienza mediante una rigida<br />

sistematica, non la trattazione della matematica come una raccolta di argomenti<br />

a sè stanti. Tutto doveva elevarsi passo passo, a partire dalle radici, e<br />

una verità doveva necessariamente derivare dall’ altra. Fu Euclide ad eseguire<br />

questo compito. L’ esposizione degli Elementi è organizzata proprio secondo<br />

questi canoni: all’ inizio vengono enunciati tutti gli assiomi, poi tutte le<br />

definizioni e infine i teoremi concatenati in modo ordinato, a partire dai più<br />

semplici fino a quelli sempre più complessi.<br />

L’ uso dell’ astrazione nel considerare i problemi geometrici ravvicina notevolmente<br />

la trattazione di Euclide al metodo algebrico. L’uso di lettere per<br />

indicare segmenti ed aree, il fatto che il testo, che pur ricorre all’ immagine<br />

geometrica, riesce completamente comprensibile anche senza la figura, e<br />

il prescindere dai valori numerici particolari per mezzo della simbologia geometrica,<br />

conferiscono alla trattazione di Euclide un carattere algebrico. Solo<br />

la mancanza di uno strumento algebrico costringe talvolta Euclide a ricorrere<br />

ad esempi particolari e a lasciare al lettore il compito della generalizzazione<br />

(come accade, ad esempio, per la dimostrazione della proposizione IX.20 sulla<br />

quantità dei numeri primi). Neppure i matematici posteriori, come Diofanto<br />

e gli Arabi, sono riusciti a superare questo grado dell’ astrazione matematica:<br />

una più alta generalità si raggiunge appena nel Rinascimento.<br />

5.2 Biografia.<br />

Nel 306 a.C., dopo le guerre interne che susseguirono la morte di Alessandro<br />

Magno, il controllo della parte egizia dell’impero era ormai saldamente<br />

nelle mani di Tolomeo I (367 a.C.-283 a.C.). Tra i suoi primi decreti ci fu<br />

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