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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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priva di valore logico e fu peraltro coinvolto in una disputa con De Morgan<br />

sull’attribuzione di alcune teorie.<br />

L’accendersi della polemica tra Hamilton e De Morgan fornì a Boole l’occasione<br />

per riprendere “trame, ormai quasi dimenticate, di indagini precedenti”.<br />

Così nel 1847, su invito di De Morgan, George Boole (1815-1864) pubblicò The<br />

mathematical analysis of logic, il cui intento era quello di rivendicare per il calcolo<br />

logico “un posto tra le forme di analisi matematica ormai generalmente<br />

riconosciute”.<br />

“Coloro che hanno familiarità con lo stato attuale della teoria<br />

dell’algebra simbolica, sono consapevoli che la validità dei procedimenti<br />

dell’analisi non dipende dall’interpretazione dei simboli<br />

che vi sono impiegati, ma soltanto dalle leggi che regolano la loro<br />

combinazione. Ogni sistema di interpretazione che non modifichi<br />

la verità delle relazioni che si suppone esistano tra tali simboli è<br />

egualmente ammissibile.”<br />

Già Peacock nella sua Algebra del 1830 aveva avanzato l’idea che i simboli degli<br />

oggetti dell’algebra non rappresentavano necessariamente dei numeri e De<br />

Morgan, poco dopo, sostenne che anche le interpretazioni dei simboli delle operazioni<br />

erano arbitrarie. La concezione dell’algebra di Boole era estremamente<br />

formalista: la matematica non doveva più essere considerata la scienza dei numeri<br />

e delle grandezze continue. La caratteristica essenziale delle matematica<br />

non era tanto il contenuto quanto la sua forma.<br />

“Potremmo convenientemente assegnare alla matematica il carattere<br />

di un vero e proprio Calcolo, ossia di un metodo basato sull’impiego<br />

di Simboli, le cui leggi di combinazione sono note e generali, e<br />

i cui risultati ammettono un’interpretazione coerente... É sulla base<br />

di questo principio generale che propongo di stabilire il Calcolo<br />

della Logica e che gli rivendico un posto fra le forme riconosciute<br />

di Analisi matematica.”<br />

Nel 1854 Boole pubblicò Investigation of the Laws of Thought, con cui gettò<br />

le basi sia della logica formale, sia di un nuovo tipo di algebra, nota come<br />

algebra booleana. In questa nuova algebra i simboli non servivano più per<br />

descrivere solo oggetti ma classi di oggetti: si serviva delle lettere x, y, z, ...<br />

per rappresentare gli oggetti di un sottoinsieme di cose (numeri, punti, idee o<br />

altre entità) scelte da un insieme universale, la cui totalità era indicata con il<br />

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