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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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i suoi principali artefici furono quattro matematici tedeschi: Karl Weierstrass<br />

(1835-1897), Edward Heine (1821-1881), Georg Cantor (1845-1945), Julius<br />

Wilhem Richard Dedekind (1831-1916). Prima di esporre brevemente un distillato<br />

delle idee fondamentali che si trovano nelle loro opere, va ricordato che<br />

altri uomini ricoprirono un ruolo di rilievo nell’aritmetizzazione (ma non c’è<br />

dubbio che quelli da noi sopra menzionati furono i più importanti).<br />

Lo scopo di ridurre l’analisi all’aritmetica sarebbe stato raggiunto se si<br />

fosse riusciti nell’impresa di definire i numeri reali, cioè le grandezze continue,<br />

in funzione dei numeri naturali, cioè delle quantità discrete. In pratica era<br />

necessario riuscire a definire un numero irrazionale senza ricorrere al concetto<br />

di “limite”, visto che per definire quest’ultimo fino a quel momento era stata<br />

necessaria la nozione di “irrazionale”.<br />

Cartesio aveva dato inizio alla trasformazione della geometria da scienza<br />

sintetica in analitica; Newton e Leibniz con l’introduzione degli infinitesimi<br />

l’avevano completamente ricondotta all’analisi; con l’aritmetizzazione l’analisi<br />

si riduceva allo studio dei numeri razionali, i quali a loro volta non sono altro<br />

che classi di equivalenza di coppie ordinate di naturali. Tutta la matematica<br />

classica, in circa due secoli, era stata ridotta ai numeri naturali. Ma cosa si<br />

sapeva allora dei numeri naturali? E dei razionali? Sono più i razionali o i<br />

naturali? E gli irrazionali? Che cos’è una quantità infinita?<br />

Le grandi idee furono, in questo caso, di Cantor. Elenchiamo qui di seguito<br />

alcuni dei risultati che egli raggiunse:<br />

1. definì la cardinalità di un insieme finito nel seguente modo:<br />

• due insiemi hanno uguale cardinalità se gli elementi dell’uno possono<br />

essere messi in corrispondenza biunivoca con quelli dell’altro;<br />

• il primo ha cardinalità maggiore del secondo se può essere messo in<br />

corrispondenza biunivoca con un sottoinsieme proprio del secondo;<br />

2. definì la potenza di un insieme infinito come segue:<br />

• due insiemi infiniti sono equipotenti se i loro elementi possono essere<br />

messi in corrispondenza biunivoca;<br />

• il primo ha una potenza maggiore del secondo se esiste un sottoinsieme<br />

proprio del primo che è equipotente al secondo, ma non esiste<br />

nessuna corrispondenza biunivoca tra gli elementi del primo e quelli<br />

del secondo;<br />

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