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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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sin(x) = x − x3 x5<br />

+ − . . .<br />

3! 5!<br />

possiamo ben immaginare che (per quanto riguarda le serie) lo sviluppo di ex non sia altro che la somma della serie del coseno a cui aggiungiamo i volte la<br />

serie del seno.<br />

Dal momento che nel ’700 non c’era tutta quell’attenzione per il rigore formale<br />

e per le verifiche delle varie convergenze, si giunse direttamente alla formula<br />

che avevamo scritto all’inizio, e si usava tale procedimento come dimostrazione.<br />

Ponendo allora ϑ = π si ottiene quella che da molti è chiamata “la formula più<br />

bella della matematica”, che lega tra loro tutte e sole le costanti più importanti,<br />

ovvero:<br />

e iπ = −1<br />

e quindi passando ai logaritmi si ha ln(−1) = iπ.<br />

Essa stabiliva che i logaritmi di numeri negativi erano numeri immaginari puri,<br />

chiudendo definitivamente il discorso.<br />

Eulero dimostrerà in seguito quindi che ogni numero complesso (quindi anche<br />

reale negativo) ammette in ambito complesso infiniti logaritmi, e oggi tale<br />

formula è nota come “formula del logaritmo complesso”, che riportiamo di<br />

seguito:<br />

log(z) = log|z| + iarg(z)<br />

Se infatti z è numero reale positivo, il termine arg(z) è zero quindi si ha il<br />

classico logaritmo reale.<br />

9.3.4 George Berkeley: i problemi delle fondamenta<br />

27<br />

Il vescovo e filosofo irlandese George Berkeley (1685-1753) propose una<br />

critica radicale all’analisi infinitesimale (così come sviluppata al suo tempo)<br />

nell’opuscolo The Analyst, pubblicato nel 1734. La mancanza di rigore era così<br />

netta, a suo avviso, da spingerlo a dichiarare che la nuova disciplina fondata<br />

da Newton e Leibniz pretendeva di “provare i [propri] principi a partire dalle<br />

conclusioni”, anziché il contrario.<br />

La critica del filosofo si spingeva fino alla definizione stessa delle flussioni di<br />

Newton, mai espressa rigorosamente dallo scienziato inglese: in uno dei passaggi<br />

più celebri dell’Analyst l’autore si domandava “Che cosa sono queste<br />

27 questa sezione è ripresa da [6].<br />

321

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