13.01.2013 Views

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Da questo punto in poi, Cantor dedica molto spazio nello spiegare cosa sia per<br />

lui l’infinito matematico; per prima cosa gli sembra si presenti come un infinito<br />

improprio, ovvero una variabile, crescente o decrescente al di là di ogni limite,<br />

o decrescente ad una qualsiasi piccolezza, ma come una grandezza che rimane<br />

sempre finita. D’altra parte in quel periodo si era<br />

« sviluppato un altro concetto di infinito sia nel campo della geometria<br />

che in quello della teoria delle funzioni secondo il quale è<br />

diventato comune e necessario immaginarsi nel piano [...] un unico<br />

punto, infinitamente lontano ma determinato; inoltre si dimostra<br />

che il comportamento della funzione nelle vicinanze del punto infinitamente<br />

lontano presenta le stesse caratteristiche di ogni altro<br />

punto posto nel finito...»<br />

Quest’ultimo tipo di infinito viene chiamato da Cantor proprio.<br />

Abbiamo così da una parte un infinito variabile e quindi incrementabile ma<br />

indeterminato; dall’altra invece un infinito che è assolutamente determinato; i<br />

numeri infiniti interi che Cantor definirà in seguito, saranno proprio una manifestazione<br />

di quest’ultimo, ovvero dell’infinito proprio.<br />

Vediamo dunque come nascono queste idee di infinito in Cantor. Oltre che<br />

matematico, Cantor era molto appassionato di filosofia e fu particolarmente<br />

affascinato da due filosofi: Baruch Spinoza e Bernard Placidus Johann Nepomuk<br />

Bolzano. Del primo, che era un filosofo olandese vissuto tra il 1632 e il<br />

1677, Cantor fu colpito soprattutto dal lato metafisico che emerge nell’ Etica<br />

e in particolare dal fatto che accettava l’infinito attuale e distingueva diversi<br />

ordini di infinità. Spinoza concepiva due tipi di infinito attuale: un infinito al<br />

di fuori del quale nulla è, ovvero un infinito assoluto identificato con Dio, e un<br />

infinito solo nel suo genere, ovvero determinato e che non abbraccia tutte le<br />

cose. Chiaramente l’infinito assoluto doveva essere in qualche modo più grande<br />

dell’altro infinito e per Cantor, che era molto religioso, non c’era dunque<br />

nessuna difficoltà nell’accettare sia l’identificazione dell’ infinito assoluto con<br />

Dio, sia considerare tutti gli altri infiniti determinabili in quanto non assoluti.<br />

Ma la visione di Cantor sull’assoluto proprio era più sottile e l’idea gli fu forse<br />

suggerita da Bolzano. Questo infatti accettava l’idea di un infinito attuale,<br />

ma l’innovazione consisteva nel rivendicarne una trattabilità matematica fino<br />

ad allora mai azzardata, arrivando persino a proporre una sorta di aritmetica<br />

degli infiniti che però non ebbe successo. Ma cosa ancora più importante, il<br />

suo studio delle molteplicità infinite in atto lo porta ad introdurre un nuovo<br />

463

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!