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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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- Ogni angolo di un pentagono regolare misura 108 ◦ . è quindi possibile far<br />

incontrare in un vertice 3 facce (3 · 108 = 324) ottenendo un dodecaedro<br />

regolare.<br />

- Ogni angolo di un esagono regolare misura 120 ◦ e quindi 3 facce che si<br />

incontrassero in un vertice risulterebbero sullo stesso piano (3 · 120 =<br />

360).<br />

Gli argomenti precedenti dimostrano che non possono esistere altri solidi platonici<br />

oltre ai cinque considerati, ma non che quei cinque esistano realmente.<br />

Una dimostrazione costruttiva dell’esistenza dei cinque solidi platonici è contenuta<br />

nell’ultimo libro degli Elementi di Euclide e costituisce la conclusione<br />

dell’opera. ✷<br />

4.3.2 L’aritmetica e la geometria platoniche<br />

Probabilmente si deve a Platone la distinzione che veniva fatta nella Grecia<br />

<strong>antica</strong> tra l’aritmetica, nel senso di teoria dei numeri, e la logistica, intesa<br />

come insieme di regole di calcolo. Per platone la prima era una disciplina<br />

che si addiceva al filosofo, astratta e utile all’esercizio della mente, mentre la<br />

seconda era una disciplina di tipo pratico, utile a chi, come l’uomo di guerra<br />

e l’uomo d’affari, doveva fare calcoli.<br />

La concezione platonica del numero è così altamente speculativa da sfociare<br />

nel misticismo, tant’è che nella Repubblica fa riferimento ad un numero che<br />

chiama il signore di migliori e peggiori nascite. Si è molto discusso circa<br />

questo numero misterioso e, secondo alcuni, si tratterebbe del numero 60 4 =<br />

12.960.000, che aveva avuto molta importanza nelle numerologia babilonese e<br />

che Platone forse aveva conosciuto grazie alla mediazione dei pitagorici.<br />

In maniera simile a quanto aveva sostenuto per l’aritmetica, anche nella<br />

geometria Platone abbracciava la causa della matematica pura contrapponendola<br />

alle idee materialistiche dell’artigiano o del tecnico. A quanto pare Platone<br />

era contrario all’uso di mezzi meccanici nelle dimostrazioni geometriche<br />

e può darsi che sia dunque stato il principale responsabile della restrizione,<br />

nella matematica greca, a quelle costruzioni geometriche che potevano essere<br />

effettuate usando solo riga e compasso. Probabilmente la decisione di tale limitazione<br />

risiedeva non tanto nella semplicità degli strumenti usati per costruire<br />

rette e cerchi, quanto piuttosto nella simmetria delle configurazioni. Ognuno<br />

degli infiniti diametri di un cerchio costituisce una retta di simmetria della<br />

figura e ogni punto di una retta di estensione infinita può essere concepito<br />

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