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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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• Antinomia di Epimenide (del mentitore)<br />

• Antinomia di Berry<br />

• Antinomia di König<br />

• Antinomia di Richard<br />

Ciò che interessa a noi è che Russell identifica in queste antinomie una<br />

caratteristica comune ovvero l’autoriferimento o la riflessività. Deve quindi<br />

trovare un modo di aggirare questo problema, che sembra quello scatenante le<br />

antinomie.<br />

Per fare ciò Russell assume il principio del circolo vizioso introdotto da<br />

Poincaré che dice<br />

Tutto ciò che coinvolge tutto di una collezione non deve essere<br />

elemento della collezione.<br />

Il principio del circolo vizioso afferma che nessuna totalità può contenere<br />

membri definibili solo in termini di tale totalità. Non si può accettare una<br />

definizione di un ente quando in questa definizione viene implicata la totalità<br />

cui l’ente appartiene o, in modo più restrittivo, quando nella definizione<br />

stessa si faccia ricorso a termini la cui definizione è possibile soltanto facendo<br />

riferimento alla classe cui l’ente da definirsi appartiene. Sarebbe ad esempio<br />

un’operazione illegittima, passibile causa di antinomie, la definizione di numero<br />

reale che facesse riferimento alla classe di tutti i numeri reali, cui ovviamente<br />

appartiene quel particolare numero che si vuole definire.<br />

Russell poi definisce come impredicative quelle proposizioni che violano il<br />

circolo vizioso e che quindi possono portare ad antinomie. Sostiene quindi<br />

che basti far in modo che il sistema logico non permetta la formazione di<br />

siffatte frasi per evitare le antinomie. Russell fa notare che, una volta assunto<br />

il principio del circolo vizioso in questa visione, viene a crearsi una distinzione<br />

tra le espressioni tutti e uno qualunque.<br />

La prima, che assume senso cumulativo è l’unica delle due in grado di<br />

portare ad antinomie, in quanto ha potere totalizzante, la seconda invece no,<br />

in quanto ha senso distributivo e, non come la prima, cumulativo.<br />

Dopo di ciò Russell comincia con la presentazione vera e propria della<br />

soluzione ovvero la teoria dei tipi. Questa consiste nello stratificare, tutto<br />

l’universo del discorso, in livelli gerarchici ben definiti che chiama appunto<br />

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