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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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Prima della seconda metà del XVI secolo, in Europa non si sapeva quasi<br />

nulla riguardo alla matematica cinese. I missionari Gesuiti, che avevano raggiunto<br />

la Cina, la consideravano di poco valore, superficiale, a causa proprio<br />

della mancanza di un’impostazione assiomatica. Solo successivamente, grazie<br />

al contributo di diversi studiosi e grazie anche alla riscoperta, da parte degli<br />

stessi Cinesi, di documenti antichi di matematica, sconosciuti per secoli, si è<br />

riusciti pian piano a portare alla luce i veri contributi della matematica cinese,<br />

e a diffonderne la conoscenza.<br />

Nell’analisi dei risultati della matematica cinese, gli studiosi hanno inizialmente<br />

cercato di ricostruire le dimostrazioni utilizzando gli strumenti dell’algebra<br />

elementare moderna. Di conseguenza si era giunti alla conclusione che<br />

la matematica cinese avesse una natura fondamentalmente algebrica. Successivamente<br />

è stato adottato un approccio differente, cercando di considerare il<br />

modo di ragionare tipico di quella popolazione, deducendolo dai pochi testi<br />

che contengono delle dimostrazioni. Ciò ha portato a rivalutare molti testi<br />

prima considerati secondari, riconoscendo la ricchezza delle loro dimostrazioni.<br />

In particolare, è stato riconosciuto il ruolo chiave di alcune procedure che<br />

formano l’ossatura della matematica cinese, per esempio i calcoli euristici, le<br />

manipolazioni grafiche e l’utilizzo di strumenti in cui la posizione degli ogget-<br />

ti fisici rappresentanti i numeri era fondamentale.<br />

È quindi divenuto sempre<br />

più chiaro che, all’interno della cultura cinese, non è possibile distinguere l’algebra<br />

e la geometria, l’aritmetica e l’algebra, come accade nella matematica<br />

occidentale, influenzata dall’approccio assiomatico-deduttivo di Euclide.<br />

La maggior parte dei testi cinesi contiene solo risultati e non dimostrazioni,<br />

ma ci sono alcuni testi che permettono di capire il loro modo di ragionare e<br />

i procedimeti logici: si tratta di testi di commento, in particolare ce ne sono<br />

giunti alcuni del Jiuzhang Suanshu. Lo scopo di questi testi era quello di<br />

“explain the substance of things using figures in the hope of achieving<br />

simplicity while remaining complete and general but not obscure,<br />

so that the reader will be able to grasp more than a half.” 1<br />

Da ciò si può intuire che la concezione della matematica in Cina era piuttosto<br />

teorica e nello stesso tempo aveva un dichiarato scopo didattico.<br />

L’attenzione nei testi non si concentrava sul rigore formale: l’autore di<br />

questi commenti indica esplicitamente la sua volontà di non esplicitare tutti<br />

i dettagli del ragionamento allo studente; preferisce suggerire la somiglianza<br />

1 da una traduzione inglese<br />

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