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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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numeri che devono essere moltiplicati. Quindi si sfrutta (x − a)(x − b) =<br />

x(x − a − b) + ab.<br />

Nell’esempio: (100−12)(100−4) = 100(100−12−4)+12∗4 = 8400+48 =<br />

8448. Questo è noto come metodo per difetto, ed è utile per numeri<br />

vicini e inferiori ad una potenza di dieci; se i numeri sono superiori alla<br />

potenza più vicina si possono applicare l’analogo metodo per eccedenza o<br />

per eccedenza e difetto, rispettivamente: (x+a)(x+b) = x(x+a+b)+ab<br />

e (x + a)(x − b) = x(x + a − b) − ab.<br />

Non sappiamo con certezza se nell’antichità le operazioni venissero svolte<br />

realmente in questo modo. In ogni caso si può notare che questi due metodi<br />

fanno intuire una relazione tra algebra e aritmetica, anche se sembra che gli<br />

indiani non abbiano approfondito tale questione.<br />

Vediamo un altro metodo utilizzato dagli antichi Indiani, molto simile a<br />

quello moderno. Si vuole moltiplicare 456 per 34: il moltiplicando viene scritto<br />

al di sopra di un reticolo e il moltiplicatore compare a sinistra (dal basso<br />

all’alto). Si svolgono i prodotti parziali, che vanno ad occupare le caselle<br />

quadrate; le cifre disposte in diagonale vengono quindi sommate, a partire da<br />

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