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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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In seguito concentrò i propri sforzi per istituire una corrispondenza biunivoca<br />

tra i punti di una retta e i numeri reali. Scelta un’origine e un’unità<br />

di misura, era facile la biunivocità dei punti commensurabili con l’unità e i<br />

numeri razionali.<br />

Poiché, dato un punto, esso poteva essere avvicinato a piacere da una successione<br />

di punti commensurabili tale che i corrispondenti numeri razionali<br />

a1, a2, ..., an, ... costituissero una successione fondamentale, era possibile stabilire<br />

una corrispondenza iniettiva tra i punti di una retta e i numeri reali.<br />

Dunque, fissata l’origine, ad ogni punto della retta reale potevo associare un<br />

numero corrispondente alla distanza di tale punto dall’origine: questa poteva<br />

essere o una grandezza a ∈ A (cioè un numero razionale) altrimenti poteva<br />

essere avvicinata da una successione a1, a2, ..., an, ... di razionali, e si poteva<br />

quindi affermare che la distanza era il valore b ∈ B, limite di tale successione.<br />

Ad ogni punto della retta potevo quindi associare un elemento del dominio B.<br />

Tuttavia, non riusciva a dimostrare il viceversa e fu costretto ad invocare il<br />

seguente assioma:<br />

“Anche viceversa, ad ogni numero corrisponde un determinato<br />

punto della linea la cui coordinata è uguale a quel numero ”.<br />

Questo assioma era utile a Cantor per due motivi: da un lato dava agli elementi<br />

del dominio B un’ulteriore oggettività, dall’altro dava senso di simmetria e<br />

completezza alle relazioni tra la linea e i numeri reali. Grazie ad esso, infatti,<br />

Cantor poteva affermare che ad ogni numero reale era possibile associare un<br />

punto della retta e viceversa: c’era quindi una corrispondenza biunivoca tra<br />

retta e numeri reali.<br />

Cantor proseguì costruendo C da B in termini di sequenze fondamentali<br />

di elementi di B con lo stesso procedimento con cui aveva costruito B da A<br />

e così via, reiterando un numero finito λ volte la costruzione. Egli si accorse<br />

che era possibile stabilire una corrispondenza iniettiva tra A e B ma non<br />

biettiva; mentre tra B ed ognuno degli altri sistemi era possibile istituire una<br />

corrispondenza biettiva. A questo punto Canto sottolineò : “Sebbene B e<br />

C possano essere considerati come identici, è tuttavia essenziale nella teoria<br />

seguita mantenere l’astratta distinzione tra B e C”.<br />

Ripetendo lo schema sopra esposto che dal dominio A lo aveva portato<br />

alla costruzione dei domini B,C,...,M,L, Cantor, considerando insiemi di punti<br />

anzichè successioni di valori, giunse ad introdurre il concetto di insieme<br />

derivato.<br />

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