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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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12.4 La potenza di un insieme<br />

Gli studi fatti sui numeri reali e sugli insiemi derivati, suscitarono in Cantor<br />

la voglia di conoscere la relazione tra i diversi tipi di insiemi infiniti che<br />

aveva incontrato; per esempio la relazione tra insiemi infiniti con i numeri naturali<br />

e insiemi infiti continui come i reali.<br />

Egli aveva infatti osservato che il dominio dei razionali era strettamente contenuto<br />

in quello dei reali (esisteva una funzione iniettiva da A a B ma non una<br />

biezione). Studiando il processo di derivazione, inoltre, aveva osservato che gli<br />

insiemi di n-esima specie costituivano, al crescere di n, una “ vertiginosa gerarchia<br />

di concentrazioni sempre più addensate” che però non consentivano di<br />

costruire il continuo; essi erano una sorta di “ infinito numerabile all’n-esima<br />

potenza”.<br />

Il 29 Novembre 1873, un anno dopo il loro primo incontro in Svizzera, Cantor<br />

scrisse a Dedekind ponendogli la seguente questione:<br />

“Sia (n) la collezione di tutti gli interi positivi n e (x) la collezione<br />

di tutti i numeri reali x. (n) e (x) possono essere posti in corrispondenza<br />

cosicché ogni elemento di una collezione corrisponda ad<br />

uno e ad un solo dell’ altra collezione? ”.<br />

Prima di addentrarci nello studio dei risultati ottenuti da Cantor sulla cardinalità<br />

degli insiemi infiniti, analizziamo brevemente come era stato concepito<br />

in concetto di infinito fino ad allora.<br />

12.4.1 L’infinito nel passato<br />

Il lavoro svolto da Cantor tra il 1874 e il 1884 costituisce l’origine della<br />

teoria degli insiemi. Prima di allora, il concetto di insieme era stato usato<br />

implicitamente e in modo elementare, fin dall’inizio della matematica, ma<br />

nessuno aveva realizzato che la teoria degli insiemi avesse dei contenuti non<br />

banali: prima di Cantor venivano considerati principalmente insiemi finiti e,<br />

come concetto separato, “l’infinito”, che era trattato come argomento filosofico<br />

più che matematico.<br />

Fin dai tempi di Zenone i filosofi avevano parlato di infinito (spesso in teologia),<br />

ma nelle discussioni riguardanti tale tema gli esempi più frequentemente<br />

citati erano quelli di una potenza illimitata o di grandezze indefinitamente<br />

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