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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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completa entrando a 8 anni nel collegio dei Gesuiti La Fleche. Nel 1618 intraprese<br />

la carriera militare, partecipando alla Guerra dei Trent’anni ma i periodi<br />

di servizio furono sempre intervallati da lunghi periodi di studio e viaggi in<br />

Europa. Nella notte del 10 Novembre 1619 fece un sogno durante il quale gli si<br />

presentò il metodo della matematica grazie al quale intuisce una nuova concezione<br />

della realtà e un modo per pervenire alla verità, compresa la matematica<br />

stessa. Trascorse la sua vita fino al 1628 a Parigi e in Olanda dal 1629 al 1649.<br />

Nel 1649 fu invitato a Stoccolma dalla regina Cristina di Svezia, col compito<br />

di istruirla. L’11 febbraio 1650, dopo breve malattia, morì di polmonite.<br />

La filosofia di Descartes<br />

La finalità della filosofia di Cartesio è la ricerca della verità attraverso la<br />

filosofia, intesa come strumento di miglioramento della vita dell’uomo. Su questa<br />

via egli intende ricostruire il sapere, fondare la scienza. Cartesio ritiene<br />

che criterio basilare della verità sia l’evidenza, ciò che appare semplicemente e<br />

indiscutibilmente certo, mediante l’intuito. Il problema nasce dall’individuazione<br />

dell’evidenza, che si traduce nella ricerca di ciò che può essere soggetto al<br />

dubbio. Pertanto, poichè la realtà tangibile può essere ingannevole, in quanto<br />

soggetta alla percezione sensibile e al contempo la matematica e la geometria(che<br />

esulano dal mondo sensibile) si rivelano fasulle nel momento in cui<br />

si ammette che un’entità superiore faccia apparire come reale ciò che non lo<br />

è, l’unica certezza che rimane all’uomo è che perlomeno dubitando, egli ha la<br />

certezza di esistere. A partire da ciò Cartesio cerca di individuare i principi<br />

fondamentali che possono essere conosciuti con certezza. Per individuare tali<br />

principi si serve del metodo noto come “scetticismo metodologico”: rifiutare<br />

come falsa ogni idea che può essere revocata in dubbio. Egli ritiene che<br />

i pensieri di cui possiamo essere certi sono evidenze primarie della ragione.<br />

Evidente è l’idea chiara e distinta che si manifesta all’intuito nella sua semplicità<br />

e certezza, senza bisogno di dimostrazione. Ne sono esempi i teoremi di<br />

geometria euclidea, che sono dedotti in base alla loro stessa evidenza, ma allo<br />

stesso tempo verificabili in modo analitico mediante vari passaggi.<br />

Cartesio prese le mosse dalla constatazione della gran diversità dei procedimenti<br />

in uso nelle ricerche scientifiche. Sulle discipline matematiche osserva<br />

come esse non costituiscano un sistema logicamente coerente, e come le loro<br />

dimostrazioni appaiono “superficiali” e i loro risultati scoperti in modo casuale.<br />

Egli rileva anche l’eccessiva frammentazione dei diversi settori disciplinari.<br />

Allo stesso tempo è attratto dalla matematica perché con le sue dimostrazioni<br />

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