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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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temente da Descartes. L’ enunciato sopra citato fu scritto un anno prima<br />

della pubblicazione di La Gèomètrie, e anche in questo caso l’uso di coordinate<br />

nasceva dall’applicazione dell’algebra a problemi della geometria <strong>antica</strong>.<br />

Tuttavia il punto di vista di Fermat non coincideva completamente con quello<br />

di Descartes: Fermat poneva l’attenzione sull’importanza di abbozzare soluzioni<br />

di equazioni indeterminate, invece della costruzione geometrica delle<br />

radici di equazioni algebriche determinate.<br />

Fermat scrisse un breve trattato intitolato Ad locos planos et solidos isagoge<br />

(Introduzione ai luoghi piani e solidi) e si dedicò allo studio dei luoghi più<br />

semplici. Mentre Descartes non partì mai da un equazione per costruire una<br />

curva, Fermat partì da un’equazione lineare e scelse un sistema di coordinate<br />

arbitrario nel quale rappresentarla. Così Fermat rappresentò l’equazione lineare,<br />

espressa in latino con D in A aequetur B in E (ossia usando il simbolismo<br />

moderno, Dx � By). La rappresentazione grafica era naturalmente una retta<br />

passante per l’origine delle coordinate, o piuttosto una semiretta avente come<br />

estremo l’origine: Fermat, infatti, come Descartes, non faceva uso di ascisse<br />

negative. Fermat da’ poi varie equazioni algebriche in A ed E e dice quali curve<br />

esse descrivono. Così scrive l’equazione B quad.-A quad. aequetur E quad<br />

(nella nostra notazione, B 2 − x 2 = y 2 ) rappresenta un cerchio. Analogamente<br />

(nella nostra notazione) a 2 − x 2 = ky 2 rappresenta un’ellisse; a 2 + x 2 = ky 2<br />

e xy + a rappresentano iperboli, e x 2 = ay rappresenta una parabola. A<br />

equazioni di secondo grado più generali, in cui comparivano parecchi termini<br />

di secondo grado, Fermat applicava una rotazione degli assi per ridurle alle<br />

forme precedenti.<br />

L’interpretazione della geometria analitica di Fermat è concreta e operativa.<br />

Egli vi scorge un metodo per dare forma algebrica a molti problemi<br />

acquisiti dall’algebra, ma non è disposto a riconoscerle una funzione di rottura.<br />

Osserva che gli antichi avevano compiuto molti passi verso la nuova disciplina<br />

e nelle loro opere si ritrovavano quasi tutti i principi e gli accorgimenti usati<br />

in modo sistematico dalla geometria analitica. La validità di questi principi<br />

e accorgimenti risulterà provata soltanto dagli effettivi successi conseguiti in<br />

relazione a problemi particolari, che i vecchi metodi non erano riusciti a risolvere.<br />

Fermat scrisse un trattato intitolato Metodo per trovare i massimi e i minimi.<br />

Egli aveva considerato i luoghi geometrici espressi (in notazione moderna) da<br />

equazioni della forma y = x n ; essi sono perciò noti con il nome di “parabole<br />

di Fermat” se n è positivo o di “iperboli di Fermat” se n è negativo. Per le<br />

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