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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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piramide, prisma, sfera, cono, cilindro, cubo e altre figure. Tra le più significative,<br />

ricordiamo:<br />

DEFINIZIONE XI.1: Un solido è ciò che ha lunghezza, larghezza e profondità.<br />

DEFINIZIONE XI.2: Limite di un solido è una superficie.<br />

Questo libro non ha un’ impostazione assiomatica vera e propria come il libro<br />

I.<br />

È stata fatta molta critica su come Euclide ha cercato di far derivare da<br />

queste definizioni le sue prime proposizioni, come ad esempio le seguenti<br />

PROPOSIZIONE XI.2: Tre punti non allineati stanno in un unico piano.<br />

PROPOSIZIONE XI.3: Se due piani si intersecano, la loro sezione comune è<br />

una retta.<br />

Le analisi assiomatiche moderne, come quella di Hilbert, hanno affermato che<br />

non c’ è altra alternativa che prendere queste proposizioni come assiomi di<br />

geometria solida. Di questo libro mettiamo in evidenza la proposizione XI.33,<br />

che è connessa al famoso problema della duplicazione del cubo:<br />

PROPOSIZIONE XI.33: I solidi parallelepipedi simili stanno l’ uno con l’ altro<br />

nel rapporto triplice dei loro lati corrispondenti.<br />

Questa proposizione è l’ estensione al caso solido della proposizione VI.20 sui<br />

poligoni simili. Nel piano il fattore di similitudine k per i segmenti dà k 2 per<br />

le aree; ora abbiamo il fattore k 3 per i corrispondenti volumi di parallelepipedi<br />

simili.<br />

C’è un’ affermazione parallela nel libro VIII sui numeri simili solidi (focalizziamo<br />

la nostra attenzione sui cubi e non sui parallelepipedi solidi e i numeri<br />

solidi in generale; tranne che per qualche piccola modifica le dimostrazioni<br />

sono le stesse per il caso speciale e per quello generale):<br />

PROPOSIZIONE VIII.19: Tra due numeri simili solidi cadono due numeri<br />

medi proporzionali, e il solido ha con il solido simile un rapporto triplice di<br />

quello che il lato corrispondente ha con il lato corrispondente.<br />

In terminologia moderna ciò si può spiegare così: siano a e b i lati dei cubi,<br />

così che i ripettivi numeri (o volumi) cubi sono a 3 e b 3 ; la proposizione afferma<br />

che ci sono due medi proporzionali, che implica che i cubi stanno “in rapporto<br />

triplice” rispetto ai loro lati. Questo significa:<br />

a 3 : a 2 b = a 2 b : ab 2 = ab 2 : b 3 ,<br />

dove i numeri a 2 b e ab 2 sono i suddetti medi proporzionali. Nel problema<br />

della duplicazione del cubo, i numeri a 3 = 2 e b 3 = 1 sono dati, ed a = 3√ 2 è il<br />

numero cercato. Trasformando il problema originale in uno con due medi proporzionali,<br />

esso è stato riportato in una versione che può essere maneggiata coi<br />

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