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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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<strong>Capitolo</strong> 13<br />

La costruzione dei numeri<br />

reali<br />

13.1 Introduzione<br />

di Silvia Basso e Anna Boscolo<br />

Fino alla metà dell’Ottocento il concetto di numero reale coincideva con il<br />

concetto di misura di grandezze ed era fondato sull’intuizione geometrica della<br />

continuità della retta.<br />

Si fa risalire a Pitagora (500 a.C.) la scoperta che esistono grandezze, come<br />

ad esempio la diagonale e il lato del quadrato, che sono incommensurabili,<br />

cioè che non possono essere contemporaneamente multipli interi di una terza<br />

grandezza che venga usata come unità di misura. Anche se gli antichi non<br />

consideravano le misure di grandezze come numeri, ai fini pratici operavano<br />

con esse come se lo fossero: dal punto di vista sintetico con le regole della<br />

Teoria delle Proporzioni Geometriche dovuta a Eudosso di Cnido e dal punto<br />

di vista pratico con metodi di approssimazione risalenti ai Babilonesi.<br />

Non ci furono progressi significativi nella conoscenza dei numeri reali fino<br />

al Cinquecento, quando, con l’introduzione del formalismo algebrico per opera<br />

di R. Bombelli (Algebra, 1572), fu possibile definire i rapporti di grandezza e<br />

le operazioni algebriche mediante simboli. Questo favorì una rilettura piu moderna<br />

della Teoria delle Proporzioni Geometriche che portò successivamente<br />

alla nascita della Geometria Analitica con Descartes e alla nascita del Calcolo<br />

infinitesimale con Newton e Leibniz.<br />

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