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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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campo, magari nemmeno definito accuratamente, ma piuttosto una quantità<br />

in generale, per esempio aritmetica o geometrica. Questo concetto si diffuse<br />

ampiamente e verso la metà del 1700 apparve in molti libri di testo, quali Nouveaux<br />

éléments d’algèbre di Jacques Ozanam e Eléments d’algèbre di Clairaut<br />

con diverse sfumature.<br />

Nel XVIII secolo esistevano quindi due complementari ma ben definiti concetti<br />

di algebra: uno di questi considerava l’algebra come la scienza delle equazioni<br />

e delle loro soluzioni, l’altro come la scienza delle quantità in generale.<br />

Quest’ultimo concetto, algebra come “calcolo con le lettere”, divenne il fondamento<br />

di tutte le matematiche. Va però osservato che questo fondamento<br />

era ancora molto labile e problematico. Non esisteva ancora una struttura<br />

logica ben definita per questa “arithmetica universalis”. Echi e suggestioni<br />

linguistiche e logiche erano dominanti soprattutto nelle concezioni dell’algebra<br />

che si vennero affermando in Germania, influenzate dalle speculazioni leibniziane<br />

sulla mathesis universalis, l’ars inveniendi e la characteristica.<br />

“Non puoi avere dubbi che ci sia una scienza superiore alla matematica e non<br />

meno certa”, scriveva nel 1710 Leibniz al matematico tedesco Christian Wolff.<br />

“La parte della logica che tratta dei modi e delle figure ne è un<br />

modesto esempio... la stessa algebra mostra che si possono trattare<br />

le forme e le similitudini non meno accuratamente delle quantità<br />

e delle equazioni, dal momento che, ridotta a formule, essa appare<br />

subordinata alla combinatoria”.<br />

Ma l’ambizioso progetto liebniziano trovò solo una pallida risonanza nelle opere<br />

di Wolff e Sturm, i quali tentarono di costruire un primo sistema assiomatico.<br />

Ricordiamo che durante il XVIII secolo apparivano come assiomi anche asserzioni<br />

come “Il tutto è più grande di ogni sua parte” e “Il tutto è uguale alla<br />

somma di tutte le sue parti”. Erano poi considerati assiomi i seguenti:<br />

1. a = a<br />

2. a = b ⇒ b = a<br />

3. a = b, a = c ⇒ b = c<br />

4. a > b, b > c ⇒ a > c<br />

5. a = b ⇒ a ± c = b ± c, a > b ⇒ a ± c > b ± c<br />

6. a = b ⇒ a · c = b · c,<br />

a<br />

c<br />

= b<br />

c<br />

344<br />

(c �= 0)

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