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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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aggiungere o sottrarre zero, ammesso che abbia senso, non cambia niente. Ma<br />

i problemi più grandi si hanno per la moltiplicazione: mettere cinque mele in<br />

fila per zero non ha senso, del resto l’abituale 5×0 = 0 sembra quasi suggerire<br />

che le mele spariscono 27 .<br />

Niente, nulla: lo zero presso i Greci<br />

Come già accennato il simbolo di zero comparve presso gli astronomi greci<br />

come un cerchio vuoto (con sopra diversi segni, cappelli e coroncine), oppure<br />

come omicron, l’iniziale di oυδ �<br />

εν, ouden, cioè niente. Esso non era considerato<br />

un numero, del resto i matematici greci prediligevano la geometria; la<br />

moltiplicazione ha il significato geometrico di area, dunque la moltiplicazione<br />

per zero non ha senso. Tuttavia i Greci dovettero fare i conti con lo zero che<br />

apparve ai loro occhi attraverso il suo fratello gemello: l’infinito, anch’esso<br />

temuto e non accettato. Infatti i paradossi di Zenone mostrano, in fondo, che<br />

che se la divisione infinita (cioè la divisione reiterata un numero sempre maggiore<br />

di volte) di una lunghezza dá sempre un numero come risultato (dunque<br />

non zero) il moto non è possibile. Questo mostra quanto i Greci fossero vicini<br />

ai concetti di zero, di infinito e di limite, che saranno compresi e sviluppati<br />

pienamente solo nella matematica del XIX secolo.<br />

Problemi di date: il medioevo e lo zero<br />

Nell’anno 2000 tutto il mondo ha erroneamente festeggiato il nuovo millennio.<br />

Questo errore è dovuto alla nostra passione per le cifre tonde e al modo<br />

in cui è stato introdotto il conteggio degli anni dalla nascita di Cristo.<br />

Nel 525 Dionigi il Piccolo, dovendo compilare delle tavole per la datazione della<br />

Pasqua, fissò la data del primo Natale (con un errore di almeno 3-4 anni) e di<br />

conseguenza l’“Anno Domini” corrente come 525. Più tardi, nel 731 San Beda<br />

il Venerabile nell’estensione di tali tavole adottò tale datazione anche per date<br />

precedenti l’avvento di Cristo; infatti il suo libro, una storia dell’Inghilterra,<br />

cominciava dal 60 avanti Cristo, senza considerare un “anno zero” (ossia l’anno<br />

dopo l’1 a.C. era considerato l’1 d.C).. In questo modo un bambino nato<br />

nel 2 a.C. avrebbe compiuto 3 anni nel 2 d.C. invece che 4, come suggerirebbe<br />

la differenza fra gli anni passati 2 − (−2) = 4. Il problema in realtà era che si<br />

27 si veda anche l’esempio dell’elastico in Seife, cap.1.<br />

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