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Capitolo 1 “Prematematica” e Matematica antica

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se stesso”. w può essere predicato di se stesso? Da ciascuna risposta<br />

segue l’opposto. Quindi dobbiamo concludere che w non è un<br />

predicato. Analogamente non esiste alcuna classe (concepita come<br />

totalità) formata da quelle classi che, pensate ognuna come totalità,<br />

non appartengono a se stesse. Concludo da questo che in certe<br />

situazioni una collezione definibile non costituisce una totalità.”<br />

Il paradosso di Russell fu il primo paradosso logico della storia ad essere riconosciuto<br />

come tale. Era semplice e non riguardava la teoria dei numeri transfiniti,<br />

ma concetti, come quello di proprietà o di insieme, che erano divenuti<br />

assolutamente centrali nella matematica dell’epoca. Servendosi degli insiemi,<br />

Russell aveva potuto ricostruire i concetti fondamentali della matematica -<br />

numeri cardinali, ordinali, naturali, reali, ecc. - ; ora scoprì che, servendosi di<br />

essi, poteva essere ricavata anche una contraddizione. Fu, comprensibilmente,<br />

un colpo molto duro.<br />

Il paradosso di Russell è oggi notissimo. Alcune classi non sono membri<br />

di sé stesse, altre invece lo sono. Per esempio, la classe degli uomini non è<br />

membro di sé stessa, perché non è un uomo; la classe delle biciclette non è<br />

membro di se stessa perché non è, a sua volta, una bicicletta. Ma la classe<br />

di tutte le cose che non sono uomini non è un uomo, e quindi è un elemento<br />

di se stessa; analogamente quella di tutte le cose che non sono biciclette. Si<br />

noti che non sono solo classi definite da attraverso una negazione che possono<br />

essere membri di se stesse; per esempio, la classe di tutte le classi che hanno<br />

più di tre elementi ha certamente più di tre elementi, e quindi è membro di<br />

se stessa; la classe di tutte le cose menzionate in questo paragrafo è a sua<br />

volta menzionata in questo paragrafo, e quindi appartiene a se stessa; la classe<br />

di tutte le cose definibili con esattamente dodici parole italiane, è una classe<br />

descrivibile con esattamente dodici parole italiane, e quindi appartiene a se<br />

stessa.<br />

Supponiamo ora di formare la classe di tutte le classi che non sono membri<br />

di se stessi. Si tratta senza dubbio delle classi di tipo più comune: la classe<br />

degli uomini, quelle delle biciclette, quella delle cose rosse, e così via. Definiamo<br />

cioè la classe w in modo che una classe appartenga ad w se e solo se non<br />

appartiene a se stessa. Chiediamoci ora: la classe w è membro di se stessa<br />

o no? Supponiamo dapprima che w sia elemento di w. Allora, dato che, per<br />

definizione di w tutti gli elementi di w hanno la proprietà di non appartenere<br />

a se stessi, se w è uno di questi elementi se ne deduce che w non è un elemento<br />

di w. Dall’ipotesi che w è un elemento di w se ne deduce quindi che w non è<br />

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