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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Poesia – Musica – Pittura: <strong>Gualdo</strong> e le Tre Arti sorelle<br />

tamente “accusato un po’ troppo alla lesta” – come scrive in sua <strong>di</strong>fesa un critico<br />

attento come Capuana – <strong>di</strong> avere uno stile “inculto e infranciosato”. 382<br />

In effetti, pubblicando due romanzi in francese, <strong>Gualdo</strong> aveva rischiato “<strong>di</strong><br />

esser più letto” 383 al <strong>di</strong> là delle Alpi piuttosto che in Italia, cosa <strong>di</strong> cui egli non<br />

poté non risentirsi ma che acutamente motivò, forse cercando <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere anche<br />

se stesso, nell’analisi condotta in conclusione del saggio praghiano sulla<br />

<strong>di</strong>fferenza – intesa in chiave <strong>di</strong> superiorità, maggior competenza, raffinatezza <strong>di</strong><br />

gusto e comprensione – del pubblico e della critica parigini rispetto a quelli milanesi.<br />

La commemorazione, infatti, si chiude nella speranza che, “qualunque<br />

sia l’altezza <strong>di</strong> Emilio Praga, che fra i primi tentò la nuova poesia”, verrà il<br />

giorno in cui egli riceverà la corretta considerazione; ciò accadrà solo quando in<br />

Italia ci sarà “il sorgere <strong>di</strong> una seria critica”, quando “i giu<strong>di</strong>zi si faranno più<br />

giusti, più convinti, più esatti”, quando gli stu<strong>di</strong>osi ed i veri appassionati saranno<br />

in grado <strong>di</strong> “far tacere i vaniloqui” e “le idee false, i pregiu<strong>di</strong>zi saranno messi<br />

da parte” gettando luce “sulle riputazioni eccessive od usurpate”, 384 quando<br />

si farà ciò che è stato compito in Francia, dove Ronsard rivive mentre altri sono<br />

posti in oblio, dove a poco a poco si dà ad ognuno nel passato e nel presente, ai vecchi<br />

e ai nuovi, il vero posto. Lo stesso accadrà qui, speriamolo, per i gran<strong>di</strong> e pei minori. 385<br />

Da questa intenzione muovono, dunque, le pagine <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> de<strong>di</strong>cate ad<br />

Emilio Praga, dalla speranza che anche nel belpaese si possano mettere a tacere<br />

le voci dei puristi e dei pedanti e che, anche attraverso il suo stesso compito <strong>di</strong><br />

critico e me<strong>di</strong>atore culturale, una maggiore equità possa farsi largo anche nel<br />

proprio paese, in quella culla della civiltà dove anche “negli ultimi / stanchi poeti<br />

d’una smorta gente / della lira d’Orfeo l’eco non muore”. 386<br />

382<br />

L. CAPUANA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, in <strong>Stu<strong>di</strong></strong> sulla letteratura contemporanea, cit., p. 177.<br />

383<br />

BIBLIOFILO, Une ressemblance (rec.), in «L’Illustrazione Italiana», 12 luglio 1874,<br />

pp. 57-58.<br />

384<br />

L. GUALDO, Emilio Praga, cit.<br />

385<br />

Ibidem.<br />

386<br />

ID., Le Nostalgie, in Le Nostalgie, cit., p. 12, rist. in Romanzi e Novelle, cit., p. 1140.<br />

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