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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

sua collaborazione è dovunque altamente apprezzata. […] I suoi romanzi sono<br />

tradotti in tutte le lingue”), 531 e con l’esaltazione <strong>di</strong> alcuni suoi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong><br />

molte sue particolari abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> lavoro, nonché <strong>di</strong> certe sue doti affatto in<strong>di</strong>viduali:<br />

gran viveur e raffinato epicureo, citta<strong>di</strong>no del mondo e specialmente<br />

dell’amata Italia, il narratore francese ha raggiunto il pieno go<strong>di</strong>mento “<strong>di</strong> tutte<br />

le sod<strong>di</strong>sfazioni possibili nell’arte e nella vita” senza mai vietarsi <strong>di</strong> interessarsi<br />

al mondo, <strong>di</strong> viaggiare, <strong>di</strong> non creare mai un gap troppo ampio tra se stesso e la<br />

realtà circostante (“memento vivere, come spesso egli ama <strong>di</strong> <strong>di</strong>re”). 532 Quasi ad<br />

alimentare il mito <strong>di</strong> un uno scrittore avulso dal mondo, lontano dagli standards<br />

più comuni e dalle gran<strong>di</strong> masse, <strong>Gualdo</strong> focalizza poco oltre la sua attenzione<br />

dapprima sui luoghi in cui l’alverniate attende <strong>di</strong> solito, indefessamente e con<br />

scadenza quoti<strong>di</strong>ana, al suo ruolo <strong>di</strong> scrittore impegnato:<br />

Paolo Bourget è molto casalingo. Egli resta delle giornate intere fermo a lavorare,<br />

nel suo appartamento artisticamente ammobigliato, in un tranquillo e solitario piccolo<br />

palazzo del Faubourg Saint-Germain, in quella deserta rue de Mons’eur, ove è facile<br />

avere l’illusione che uno si trovi in qualche aristocratica citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> provincia, dalle<br />

vecchie abitu<strong>di</strong>ni, e situata mille leghe lontana dai boulevards. 533<br />

Però poi, imme<strong>di</strong>atamente dopo, egli getta luce sul suo essere tutt’altro che<br />

tranquillo e alieno dal reale, sulle sue ansie e turbamenti (sentimenti i quali,<br />

come si è già detto, lo stesso <strong>Gualdo</strong> con<strong>di</strong>videva appieno) che gli impe<strong>di</strong>scono<br />

<strong>di</strong> restare troppo a lungo in uno medesimo luogo:<br />

Ma Paolo Bourget è spesso assente. Una irrequietezza naturale, accresciuta dalle<br />

sue smanie <strong>di</strong> completa in<strong>di</strong>pendenza, non gli permette <strong>di</strong> restare lungamente in un posto;<br />

ed egli vi aggiunge una rinascente nostalgia perio<strong>di</strong>ca per le altre sue patrie d’elezione.<br />

534<br />

Tuttavia Bourget ha una qualità che <strong>Gualdo</strong> lamenta spesso <strong>di</strong> non aver mai<br />

posseduto, l’invi<strong>di</strong>abile virtù <strong>di</strong> poter lavorare ovunque, sicché in una stanza<br />

d’albergo, presso un amico <strong>di</strong> campagna o dovunque voglia, egli riesce a trovare<br />

la concentrazione giusta per mettersi all’opera. Ad<strong>di</strong>rittura, si legge nel-<br />

531 Ibidem.<br />

532 Ibidem.<br />

533 Ibidem.<br />

534 Ibidem.<br />

426

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