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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

scomparirà del tutto perché, a suo modo, <strong>Gualdo</strong> ne sarà un piccolo grande epigono<br />

sulla scena letteraria italo-francese.<br />

6.3 Dai Goncourt a Zola: l’analisi delle “nuove formole dalle quali doveva<br />

scaturire nelle sue infinite variazioni il Romanzo quale lo si intende ora”<br />

Il 2 marzo 1882 il giornalista napoletano Vittorio Pica scriveva a Edmond<br />

de Goncourt per comunicargli le reazioni della critica italiana dopo la pubblicazione<br />

del suo ultimo romanzo, La Faustin, apparso nelle librerie <strong>di</strong> Francia da<br />

meno <strong>di</strong> un mese; 121 <strong>di</strong>sgustato dai “gravi e potenti errori” commessi da Fer<strong>di</strong>nando<br />

Martini – che, nel recensire il suddetto volume sulla «Domenica letteraria»,<br />

122 aveva ad<strong>di</strong>rittura “osato” definire Goncourt <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Zola –, Pica<br />

aveva prontamente replicato all’insulso articolo del novelliere toscano e si era<br />

adoperato affinché Goncourt potesse ricevere una copia del suo scritto <strong>di</strong>fensivo<br />

<strong>di</strong> risposta, unitamente al testo incriminato. 123 Insieme a questi estratti egli segnalava,<br />

inoltre, l’esistenza <strong>di</strong> un compte rendu de<strong>di</strong>cato al medesimo romanzo<br />

realizzato da <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, uno stu<strong>di</strong>o che, tra tutti gli altri apparsi in Italia, si<br />

<strong>di</strong>stingueva per la qualità dell’intervento e lo spessore del giu<strong>di</strong>zio:<br />

[…] si è pubblicato, a proposito della Faustin sull’«Illustrazione Italiana» <strong>di</strong> Milano<br />

del 12 febbraio 1882, un articolo molto ben scritto e molto laudativo <strong>di</strong> L. <strong>Gualdo</strong>,<br />

il simpatico autore <strong>di</strong> Un mariage excentrique, e<strong>di</strong>to tre anni fa costì dal Lemerre. 124<br />

L’intento <strong>di</strong> Pica era quello <strong>di</strong> sollevare l’umore e rincuorare il povero<br />

Goncourt, avvilito dall’insuccesso <strong>di</strong> un’opera cui aveva attribuito notevole va-<br />

121<br />

La Faustin era apparso en feuilleton a partire dal 1 novembre 1881 sulle pagine del<br />

«Voltaire» e poi in volume, presso l’e<strong>di</strong>tore parigino Charpentier, nel febbraio 1882.<br />

122<br />

F. MARTINI, La “Faustin” <strong>di</strong> Edmondo de Goncourt, in «Domenica letteraria», 19<br />

febbraio 1882.<br />

123<br />

Pica replicò il 1 marzo 1882 sulle pagine del «Fantasio» con l’articolo dal titolo Edmondo<br />

de Goncourt e Fer<strong>di</strong>nando Martini che chiosò con questi termini: “se […] si vuol stabilire<br />

un rapporto, <strong>di</strong> maestro e <strong>di</strong>scepolo, bisogna <strong>di</strong>re, al contrario <strong>di</strong> ciò che asserisce il Martini,<br />

che Edmondo de Goncourt è il maestro ed Emilio Zola il <strong>di</strong>scepolo”.<br />

124<br />

Lettera <strong>di</strong> Pica a Goncourt da <strong>Napoli</strong>, del 1 marzo 1882. V. PICA, “Votre fidèle ami de<br />

Naples”. Lettere a Edmond de Goncourt, a cura <strong>di</strong> N. Ruggiero, <strong>Napoli</strong>, Guida, 2004, p. 64.<br />

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