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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

Pertanto, anche se il biografo zoliano Armand Lanoux affermerà che “Angélique<br />

était l'héroine d’un livre qui est trop angélique”, 281 invero la costruzione<br />

<strong>di</strong> questa fanciulla, e del libro <strong>di</strong> cui essa è protagonista, poggia su solide basi <strong>di</strong><br />

realtà. Tra i tanti giornalisti che avevano trattato sulle riviste italiane del Rêve<br />

sul finire dell'Ottocento, <strong>Gualdo</strong> è stato tra i pochissimi ad aver messo in luce il<br />

legame <strong>di</strong> questo testo atipico con il ciclo dei Rougon-Macquart, 282 quasi andando<br />

contro corrente ed avversando molti critici (fatta eccezione, forse, per<br />

Cameroni, il cui silenzio potrebbe essere forse da imputare a vicende personali)<br />

283 al suo contrario sostenitori del Zola pienamente naturalista. La giovane ricamatrice<br />

è realmente “bellissima, <strong>di</strong> una incomparabile purezza, <strong>di</strong> una completa<br />

innocenza”, eppure in lei risiede, anche se apparentemente rimasto in<br />

quiescenza per lunghi anni, un germe <strong>di</strong> malattia che con un termine moderno si<br />

potrebbe a tutti gli effetti identificare nel ‘DNA’ dei Rougon.<br />

L'educazione ricevuta dagli Hubert, la sua istruzione cattolica, il suo lavoro<br />

<strong>di</strong> brodeuse <strong>di</strong> paramenti sacri, e più in generale il milieu nel quale la sua persona<br />

ed il suo carattere si sono formati, sono tutti fattori che hanno contribuito a<br />

mo<strong>di</strong>ficare quel che in origine questa ragazza sarebbe dovuta essere se si fosse<br />

piegata alle proprie naturali inclinazioni. Eppure, nonostante viva in una casa<br />

all'ombra della cattedrale <strong>di</strong> Beaumont e indossi sempre e solo immacolate vesti<br />

bianche, benché conosca a memoria la vita dei martiri e abbia deciso <strong>di</strong> eleggere<br />

Sant’Agnese (emblema della purezza) suo modello esemplare <strong>di</strong> vita, Angélique<br />

conserva inconsapevolmente in sé il seme dei Rougon pronto a germogliare<br />

con tutte le sue potenziali conseguenze. Il momento propizio perché la voce<br />

dell'istinto possa tornare a farsi sentire è chiaramente l'adolescenza, quando la<br />

forza della natura e delle passioni raggiunge il proprio culmine; è a quest'età infatti<br />

che la giovane donna s'imbatte nell'affascinante Felicien, ed è proprio a<br />

questo punto del romanzo che il lettore attento riconosce che la “superficial appearance<br />

of a fairy tale” 284 del testo cela in realtà un significato più profondo,<br />

che la vera essenza del romanzo risiede altrove. Il critico <strong>Gualdo</strong> lo sa: il suo<br />

compito è, pertanto, condurre per mano coloro che si approcciano al testo ed<br />

281<br />

A. LANOUX, Bonjour Monsieur Zola, Paris, Hachette, 1962, p. 358.<br />

282<br />

S. DISEGNI, La réception du Rêve en Italie entre les deux siècles, in «Les Cahiers Naturalistes»,<br />

a. 48, n. 76, 2000, p. 113.<br />

283<br />

Ivi, p. 107.<br />

284<br />

J. H. MATTHEWS, Zola's “Le Rêve” as an experimental novel, in «Modern Language<br />

Review», april 1957, p. 192.<br />

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