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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

annotazioni dell’americano sul suo <strong>di</strong>ario: “…the acquisition, construction – by<br />

portrait, etc. ??? – of an ANCESTOR instead of l’Enfante… The setting up of<br />

some one who must have lived: un vrai mort. Immagine old couple, liking<br />

young man…”), 502 bensì <strong>di</strong> quello del marito defunto <strong>di</strong> un’anziana vedova.<br />

Pierre de Montera sostiene che, contrariamente all’effetto sortito su James, la<br />

narrazione veneziana <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> non dovette colpire troppo Bourget, il quale,<br />

pur avendo annotato la lista <strong>di</strong> storie possibili elaborate dall’amico milanese nel<br />

suo Journal intime, “ne semble pas toutefois l’avoir jamais exploité”. 503<br />

In realtà, leggendo la conclusione della recensione alla Physiologie de<br />

l’Amour moderne <strong>di</strong> Bourget, laddove <strong>Gualdo</strong> sottolinea l’importanza della parte<br />

finale del libro – ben lontana dalla casistica eccessivamente parigina trattata<br />

nel resto del volume – viene esposta una vicenda, che, seppur <strong>di</strong> lontano, sembra<br />

riecheggiare proprio lo scheletro narrativo della gual<strong>di</strong>ana Enfante:<br />

[…] nell’ultimo racconto del libro, Un sentiment vrai […] l’autore allarga<br />

l’orizzonte ed assurge ad un’atmosfera più pura, narrando la commovente storia del<br />

dottor Dupuis, poetica e profondamente reale. In essa tocca anche la questione della<br />

paternità come lo fa anche in altri punti del volume. È la storia <strong>di</strong> un uomo semplice e<br />

forte, che, tra<strong>di</strong>to, abbandonato dalla moglie adorata, la perdona; e, rimasto poi vedovo,<br />

riporta tutto l’amore della sua vita sopra una bambina, che essa ha avuto dall’uomo<br />

che l’ha rapita. «Vois-tu» egli <strong>di</strong>ce a Claude «quand on a aimé une femme comme j’ai<br />

aimé la mienne, c’est pour toujours, et on aime tout de ce qui nous la rend vivante».<br />

E questa volta, qui, si tratta dell’Amore, senza epiteto alcuno rarissimo certo, più<br />

raro ancora <strong>di</strong> quanto si crede – pure <strong>di</strong> tutti i tempi e <strong>di</strong> tutti i paesi. 504<br />

Ponendo l’accento su quella che ritiene essere, nel lavoro dell’amico,<br />

l’unica tipologia <strong>di</strong> amore – <strong>di</strong> Amore con la A maiuscola – che esula dalla moderna<br />

concezione <strong>di</strong> questo sentimento, <strong>Gualdo</strong> riflette sul fatto che, pur essendo<br />

conseguenza <strong>di</strong> un tra<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> una molto attuale riconciliazione, la de<strong>di</strong>zione<br />

che questo padre riversa sulla propria creatura – che poi, in realtà, tanto<br />

sua non è – rappresenta la più alta forma <strong>di</strong> sentiment vrai, non tanto perché<br />

nella bambina egli vede un’appen<strong>di</strong>ce, una continuazione ed una ressemblance<br />

con la donna un tempo amata e ormai perduta, ma soprattutto per la limpi<strong>di</strong>tà, la<br />

trasparenza e la purezza che contrad<strong>di</strong>stinguono questo legame affettivo.<br />

502 Ivi, p. 265.<br />

503 P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 50.<br />

504 L. GUALDO, Paul Bourget. Physiologie de l’Amour moderne, cit., p. 85.<br />

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