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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Poesia – Musica – Pittura: <strong>Gualdo</strong> e le Tre Arti sorelle<br />

dove si trovano però fatta eccezione per l’ode de<strong>di</strong>cata a Sarah Bernhardt, 392<br />

vengono ritratti personaggi femminili (fra le quali figura persino una ‘Venere<br />

Nera’) anonimi e sempre privi <strong>di</strong> caratteristiche concrete ed in<strong>di</strong>viduabili. Eppure<br />

le figure femminili avevano costituito una presenza importante nella vita<br />

<strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>, a partire dalla madre, Bianca Taccioli, alla quale era legatissimo, 393<br />

perché gli aveva trasmesso la passione per i viaggi e per la vita cosmopolita per<br />

giungere alla cugina, la marchesa Giulietta Litta Mo<strong>di</strong>gnani, <strong>di</strong>venuta sua eletta<br />

confidente spirituale dopo la per<strong>di</strong>ta della figura materna (e con maggiore intensità<br />

negli anni in cui il progre<strong>di</strong>re della malattia lo aveva reso paralitico) 394 e<br />

come <strong>di</strong>mostrano, ancora, ma al <strong>di</strong> fuori dell’ambito familiare, i soli<strong>di</strong> rapporti<br />

<strong>di</strong> amicizia con la scrittrice e giornalista Matilde Serao e con la celebre attrice<br />

Eleonora Duse. Dal punto <strong>di</strong> vista affettivo, benché Piero Nar<strong>di</strong> lo abbia definito<br />

“budda tetragono del celibato”, 395 sono inoltre da evidenziare, venuti alla luce<br />

da un lato attraverso i <strong>di</strong>ari ed i carteggi <strong>di</strong> alcuni scrittori suoi intimi, quali<br />

392 L. GUALDO, A Sarah Bernhardt, in «L’Illustrazione Italiana», 28 <strong>di</strong>cembre 1879, p.<br />

410, rist. con titolo lievemente mo<strong>di</strong>ficato e qualche variante in ID., Le Nostalgie, cit., p. 199.<br />

393 Mentre ci è pervenuta una sola lettera, piuttosto formale, rivolta al padre del 22 agosto<br />

1865, tuttora custo<strong>di</strong>ta nel Fondo <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, sono conservati ben sei messaggi epistolari,<br />

ricchi <strong>di</strong> slanci d’affetto, in<strong>di</strong>rizzati alla madre (Z 80 suss., b.1, già parzialmente in P. DE<br />

MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., pp. 294-295, poi in R. LOLLO, Lettere ine<strong>di</strong>te <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong><br />

e Atto Vannucci a Bianca <strong>Gualdo</strong> Taccioli, in L’enigma, la confessione, il volo: «Lettere»<br />

sommerse fra Sei e Novecento, a cura <strong>di</strong> G. Baroni, Azzate, E<strong>di</strong>zioni Otto/Novecento, 1992, pp.<br />

179-196). A testimonianza, ancora, dell’intenso legame con Bianca Taccioli si veda anche il<br />

necrologio, ad essa de<strong>di</strong>cato, comparso senza firma, ma certamente opera <strong>di</strong> un amico <strong>di</strong> famiglia,<br />

sul «Corriere della sera» del 12-13 aprile 1893: “Uno <strong>degli</strong> amici nostri più cari, uno <strong>degli</strong><br />

uomini più amati e stimati <strong>di</strong> Milano, uno dei più squisiti artisti d’Italia fu colpito da una gravissima<br />

sventura. A <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> è morta stamane la madre. È morta dopo lunghe infermità, in<br />

grave età, serena, confortata e giocondata sempre e fino all’ultimo dall’amore impareggiabile <strong>di</strong><br />

suo figlio. Donna Bianca <strong>Gualdo</strong> fu donna <strong>di</strong> grande e sincera e modesta bontà e <strong>di</strong> vivace e nobile<br />

ingegno. […]. Non si può <strong>di</strong>re […] quanto fu immenso il suo amore materno. Certo nessuna<br />

madre fu più ripagata <strong>di</strong> tenerezze e <strong>di</strong> cure indefesse. E certo in pochi uomini l’angoscia per<br />

la morte della madre fu ed è più intensa che nell’amico nostro. Al quale toccherà <strong>di</strong> pensare che<br />

per opera sua, e nonostante le alternate sofferenze, a sua madre toccò una vecchiaia bella, serena<br />

e gioconda, quale a pochissimi è dato <strong>di</strong> conseguire”.<br />

394 Sono 47 le lettere in<strong>di</strong>rizzate da <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> alla cugina Giulia Litta Mo<strong>di</strong>gnani, nata<br />

Taccioli. Questi documenti sono conservati nel Fondo <strong>Gualdo</strong> con segnatura Z 80 suss., b. 2-3-<br />

4(1-48) e coprono un arco <strong>di</strong> tempo che va dal 1884 circa al 22 settembre 1897.<br />

395 P. NARDI, Vita <strong>di</strong> Arrigo Boito, cit., p. 360.<br />

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