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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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I Poeti d’Oltralpe: adesione ed esportazione dei nuovi modelli<br />

Come avverrà <strong>di</strong>eci anni più tar<strong>di</strong> quando, sulle pagine della «Cronaca<br />

d’arte», egli donerà un compte rendu della Physiologie de l’amour moderne <strong>di</strong><br />

Paul Bourget, 129 anche in questo caso <strong>Gualdo</strong> si sofferma ad analizzare le caratteristiche<br />

del sentimento erotico secondo la visione dell’autrice in esame: nelle<br />

Cruautés <strong>di</strong> Ju<strong>di</strong>th Gautier amore è sinonimo <strong>di</strong> passione, perché esso scoppia<br />

quasi sempre improvviso, immenso, eccezionale, violento come un colpo <strong>di</strong><br />

fulmine. Ma nei suoi testi non è solo questo sentimento ad esser descritto mostrando<br />

alcune costanti. Anche i personaggi – vittime dell’eros moderno – sono<br />

raffigurati secondo alcuni aspetti ripetitivi: il protagonista maschile è quasi<br />

sempre giovanissimo, <strong>di</strong> una bellezza classica, <strong>di</strong> quella bellezza “in cui una delicatezza<br />

quasi femminile <strong>di</strong> lineamenti ed una venustà greca <strong>di</strong> forme si uniscono<br />

alla forza atletica”, <strong>di</strong> squisito sentire unito a coraggio sovraumano; le<br />

donne, invece, sono quasi tutte sublimi. Eppure, nonostante ciò, i testi della<br />

giovane Gautier non mancano <strong>di</strong> originalità e soprattutto <strong>di</strong> verosimiglianza, dal<br />

momento che ne’ particolari e nel paesaggio si ritrova la realtà. 130 Benché il<br />

più delle volte l’autrice avesse preferito cimentarsi nei racconti immaginosi,<br />

quando essa ha invece acconsentito – per <strong>di</strong>rla con <strong>Gualdo</strong> – “a stare nella nostra<br />

società moderna”, anche in questa occasione è stata capace <strong>di</strong> forgiare dei<br />

veri e propri eroi degni <strong>di</strong> ammirazione e per <strong>di</strong> più dalle fattezze perfette. 131<br />

L’analisi dell’italiano non offre una panoramica sulla sola attività narrativa<br />

<strong>di</strong> Ju<strong>di</strong>th Gautier, ma propone un quadro completo delle sue facoltà, un quadro<br />

129<br />

Cfr., supra, il paragrafo 7.5 Un autoritratto allo specchio: Paul Bourget.<br />

130<br />

L. GUALDO, Ritratti e figure. Ju<strong>di</strong>th Gautier, cit.<br />

131<br />

Ibidem. <strong>Gualdo</strong> fornisce un ritratto preciso dell’eroe delle Cruautés: “bello come un<br />

Fortunio, dalle fattezze perfette, dal labbro superiore appena ombreggiato, dal naso dritto che si<br />

riunisce in una sola linea alla fronte, dal mento ben modellato, in<strong>di</strong>cante una virile fermezza <strong>di</strong><br />

propositi, dall’occhio grande, dolce e ardente”. Le fattezze del personaggio richiamano quelle<br />

della stessa Ju<strong>di</strong>th secondo la descrizione <strong>di</strong> Banville: “La ligne du nez continue celle du front<br />

[…]. Les cheveux noirs sont légèrement frisottant et crespelés, ce qui leur donne l’air ébouriffé;<br />

le teint brun mat, les dents petites et espacées, les lèvres pourprées d’un rouge de corail, les<br />

yeux petits et un peu enfoncés, mais très vifs et qui prennent l’air malin quand le rire les éclaire,<br />

les narines ouvertes, les sourcils fins et droits, l’oreille exquise, le col un peu fort et très bien<br />

attaché, sont d’une sphynge tranquille et <strong>di</strong>vine” (T. DE BANVILLE, Les camées parisiens, Paris,<br />

Pincebourde, 1866, pp. 53-54). È probabile che <strong>Gualdo</strong> avesse in mente queste righe quando,<br />

a sua volta, si accinse a delineare un portrait della scrittrice: “Ella possiede una bellezza<br />

maestosa, assoluta; ha la fronte marmorea, i lineamenti perfetti. Il suo colorito pallido e caldo,<br />

uniforme, contrasta con il sorriso quasi infantile della bocca. L’occhio è calmo, luminoso, dalla<br />

pupilla color dell’oro; lo sguardo è quello in<strong>di</strong>menticabile del padre, raddolcito; l’atteggiamento,<br />

quello <strong>di</strong> una sfinge o <strong>di</strong> un idolo” (L. GUALDO, Ritratti e figure..., cit.).<br />

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