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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

in compagnia <strong>di</strong> Boito e <strong>Gualdo</strong> e che quest’ultimo, da poco rientrato da Parigi,<br />

è ancora in attesa <strong>di</strong> ricevere le copie dell’ultimo lavoro del suo corrispondente,<br />

Anomalie, essendosi offerto – congiuntamente a Felice Cameroni – <strong>di</strong> provvedere<br />

alla <strong>di</strong>stribuzione del volume, malgrado il ritardo nelle consegne da parte<br />

dell’e<strong>di</strong>tore Galli. 181 Due giorni più tar<strong>di</strong>, una nuova lettera del medesimo allo<br />

stesso offre qualche spiegazione più dettagliata circa il coinvolgimento gual<strong>di</strong>ano<br />

nella vicenda e<strong>di</strong>toriale: de Roberto, avendo in gran stima il giu<strong>di</strong>zio del<br />

critico milanese, si è a lui rivolto per conoscerne il parere a proposito del suo<br />

nuovo romanzo, L’Illusione, appena uscito per i tipi <strong>di</strong> Treves e, al contempo,<br />

aveva pensato <strong>di</strong> approfittare della sua <strong>di</strong>sponibilità per domandargli assistenza<br />

nella faccenda <strong>di</strong> Anomalie, avendogli a lungo parlato del suo autore, Fer<strong>di</strong>nando<br />

<strong>di</strong> Giorgi. Riferendosi, quin<strong>di</strong>, alla propria Illusione il mittente afferma:<br />

<strong>Gualdo</strong> mi ha fatto due o tre osservazioni, giuste, profonde, da levarsi il cappello.<br />

E la critica esercitata a questo modo ti procura un piacere più elevato della lode per la<br />

lode! 182<br />

Mentre riferisce a proposito del suo corrispondente e delle sue Anomalie:<br />

Iersera <strong>Gualdo</strong> mi domandò <strong>di</strong> te e del tuo libro: non l’ha ancora ricevuto! Carlino<br />

<strong>di</strong>ce che è colpa del legatore: stasera glielo rammenterò da capo.<br />

<strong>Gualdo</strong> ti trova un bel giovane: insuperbisci, cazzaccio! 183<br />

Una volta ricevuti e letti in città i volumi del <strong>di</strong> Giorgi, de Roberto può infine<br />

comunicare all’autore il parere del giu<strong>di</strong>ce lombardo: “Si parlò delle Anomalie<br />

con <strong>Gualdo</strong>, il quale mi <strong>di</strong>sse che gli piacevano, che c’erano delle vere<br />

anomalie, che vi trovava delle cose molto ben fatte”; ma, forse, ritenendo troppo<br />

sintetica la critica riportata in relazione alle aspettative create, egli – quasi a<br />

voler giustificare l’amico – trascrive anche una battuta <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> pronunciata,<br />

forse per scusarsi, circa gli eccessivi impegni mondani: “Scherzando <strong>di</strong>ceva che<br />

c’erano 99 posti dove era costretto ad andare per passarvi qualche giorno: capirai<br />

che con questa vita è <strong>di</strong>fficile rammentarsi d’un libro” 184 .<br />

181 A. NAVARRIA, Lettere ine<strong>di</strong>te <strong>di</strong> <strong>Federico</strong> de Roberto a Fer<strong>di</strong>nando <strong>di</strong> Giorgi, cit.,<br />

pp. 73-74: “Sono quin<strong>di</strong>ci giorni che raccomando <strong>di</strong> consegnare le copie a <strong>Gualdo</strong> (ritornato da<br />

Parigi) e a Cameroni. Ci sono però sempre Boito e <strong>Gualdo</strong>, coi quali passo tutte le sere al Biffi”.<br />

182 Ivi, p. 75. Lettera del 18 luglio 1891.<br />

183 Ibidem.<br />

184 Ivi, p, 78.<br />

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