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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

all'occasione, decide <strong>di</strong> trasformarsi in giornalista, svolgendo il compito <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>vulgatore/promotore letterario e scrivendo esclusivamente dei soli testi e dei<br />

soli autori che davvero muovevano a tal punto il suo interesse e suscitavano così<br />

tanto la sua stima, da generare in lui la necessità <strong>di</strong> parlarne e pubblicizzarli,<br />

in Francia e/o in Italia. Di qui le sue collaborazioni, talvolta spora<strong>di</strong>che, talora<br />

più assidue, ad una gamma molto ampia <strong>di</strong> riviste al <strong>di</strong> qua ed al <strong>di</strong> là delle Alpi,<br />

fogli con cui – in nessun caso – è però vincolato da contratti o impegni fissi.<br />

A conferma <strong>di</strong> ciò si avranno, allora, da un lato i suoi non spora<strong>di</strong>ci rifiuti <strong>di</strong><br />

collaborazione continuativa <strong>di</strong>nnanzi alle richieste <strong>di</strong> impegni ufficiali, e quin<strong>di</strong><br />

costanti, in qualità <strong>di</strong> corrispondente letterario dall'estero, 367 e dall'altro la totale<br />

assenza <strong>di</strong> recensioni del tutto sfavorevoli (mentre dai suoi carteggi e da alcune<br />

testimonianze coeve sappiamo che, invece, <strong>Gualdo</strong> non era affatto un giu<strong>di</strong>ce<br />

accomodante, per quanto dotato <strong>di</strong> un garbo eccezionale nel comunicare persino<br />

i propri <strong>di</strong>ssensi). 368<br />

Mettere dunque a confronto l'attività critica e recensoria <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> e Cameroni<br />

potrebbe sembrare un’operazione non corretta, data la forte <strong>di</strong>versità metodologica<br />

e professionale tra i due stu<strong>di</strong>osi. Tuttavia proprio questo profondo <strong>di</strong>vario<br />

tra essi consente <strong>di</strong> leggere ed analizzare in maniera efficace i loro <strong>di</strong>fferenti<br />

approcci all'opera <strong>di</strong> Émile Zola e, allo stesso tempo, i <strong>di</strong>versi scopi nello<br />

sponsorizzare (oppure stigmatizzare) alcuni suoi romanzi piuttosto che altri.<br />

Ora, posto che come terreno d'indagine andrà considerato il solo ciclo dei Rou-<br />

367 Si veda, a titolo esemplificativo, la lettera <strong>II</strong> a Coppée del 30 novembre 1874 nella<br />

quale <strong>Gualdo</strong> afferma <strong>di</strong> aver scritto a Jules Bonnaisses, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> «Le Théâtre», perio<strong>di</strong>co<br />

parigino appena fondato: “J’ai reçu une lettre de M. Jules Bonnaisses, qui, autorisé par vous, me<br />

d demande des correspondances d’Italie pour «Le Théâtre» & en même temps un prospectus où<br />

mon nom brille déjà parmi les collaborateurs. […] Je viens de lui répondre en lui <strong>di</strong>sant que je<br />

veux bien lui envoyer quelque article quand j’aurai quelque chose à raconter […] bien que j’aie<br />

peur d’être un très mauvais correspondant” (P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 185).<br />

368 Cfr., ad esempio, G. ROVETTA, Vita letteraria, cit., dove vengono esaltate le doti <strong>di</strong><br />

<strong>Gualdo</strong> come critico autentico e consigliere letterario fidato: “Poeti, romanzieri, comme<strong>di</strong>ografi,<br />

tutti […] an<strong>di</strong>amo in cerca del <strong>Gualdo</strong>, come nostro giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prima istanza. Quando abbiamo<br />

finito il lavoro, quando l’opera nostra, passata dal calore della mente alla fredda realtà<br />

della carta ci sconforta come una <strong>di</strong>sillusione […] ci viene in mente come un grande sollievo:<br />

«Lo leggerò a <strong>Gualdo</strong>. Chissà che <strong>Gualdo</strong> non trovi che dopo tutto c’è del buono!» […]. Così<br />

<strong>di</strong>nanzi ad uno scoglio, ad un intoppo grave si pensa: «Mi consiglierò con <strong>Gualdo</strong>». E <strong>Gualdo</strong>,<br />

sempre amabile anche quando non trova da ammirare né da approvare, sempre misurato, sincero,<br />

ha un tatto suo... per farvi capire che bisogna tornare da capo. Il verdetto negativo <strong>di</strong><br />

<strong>Gualdo</strong> vi convince, non vi sconforta. La sua critica è giusta, precisa: egli sa quello che vuole,<br />

sa quello che gli piace, sa dove, artisticamente, si deve andare a finire…” (corsivi miei).<br />

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