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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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I Poeti d’Oltralpe: adesione ed esportazione dei nuovi modelli<br />

ver iniziato concretamente a sondare gli e<strong>di</strong>tori cui all’evenienza rivolgersi,<br />

giacché la sua pre<strong>di</strong>lezione – tra gli stampatori <strong>di</strong> versi “à la mode et les inventeurs,<br />

en Italie, du «Volume de vers», qui se vend, chose absolument inconnue<br />

il y a peu d’an-nes” 160 – restava circoscritta a due nomi: da un lato egli valuta<br />

l’excellent Zanichelli (il quale, ricorda lo scrivente, ha pubblicato Carducci e<br />

Stecchetti), mentre dall’altro pensa <strong>di</strong> interpellare quel Casanova <strong>di</strong> Torino che<br />

poi, in effetti, quattro anni più tar<strong>di</strong>, nel 1883, patrocinerà alle sue Nostalgie,<br />

ossia a quel volume <strong>di</strong> versi in cui il componimento XXXV<strong>II</strong>I è de<strong>di</strong>cato proprio<br />

a Coppée. Splen<strong>di</strong>da descrizione <strong>di</strong> un Interno – è questo il titolo del brano<br />

–, in esso vi è illustrato il luogo in cui “s’impegnò la lotta che non vide / il lettore<br />

<strong>di</strong>stratto”, quella stanza del poeta in cui l’Idea passa fugace come la donna<br />

che sorride per poi tornare dea, quella stanza dove – se davvero ispirata allo<br />

stu<strong>di</strong>o in cui lavorava il francese – sembrerebbe ad<strong>di</strong>rittura far capolino un’immagine<br />

<strong>di</strong> quella Méry Laurent, interprete teatrale ed intima <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> e Coppée<br />

che fu spesso me<strong>di</strong>atrice <strong>di</strong> notizie sul conto dell’uno e dell’altro quando<br />

essi non riuscivano ad aggiornarsi in prima persona:<br />

Lontana dai rumor, chiara e quieta,<br />

Addorme il core ed il pensier risveglia<br />

La stanza del poeta.<br />

Qui c’è l’impronta della lunga veglia,<br />

Là stanno i libri che lo spirito adora,<br />

Ovunque è sparsa una malìa segreta.<br />

La penna giace non asciutta ancora;<br />

Tutto spira la vita e insiem la pace,<br />

Ed il sole colora<br />

Ogni appeso ritratto: là, procace,<br />

Mostra un’attrice le sue grazie infide<br />

E turba lievemente la <strong>di</strong>mora. 161<br />

Certamente l’italiano è stato un assiduo frequentatore della <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> Coppée<br />

(non solo in occasione dei tanto noti raduni domenicali della rue Ou<strong>di</strong>not) e<br />

della sua stanza da lavoro, giacché – come si <strong>di</strong>rà – il parigino era solito consegnare<br />

alla lettura del suo consigliere i propri manoscritti, sia in fase <strong>di</strong> scrittura<br />

160 Ibidem.<br />

161 L. GUALDO, Interno (A F. Coppée), in Le Nostalgie, cit., pp. 28-29.<br />

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