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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Il teatro ottocentesco: attori, drammaturghi, librettisti e plagiari<br />

deca<strong>di</strong> all’amico poeta-musicista. 147 Questo documento epistolare, risalente all’incirca<br />

alla metà <strong>degli</strong> anni ’70, è chiaro in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un rapporto ormai consolidato<br />

tra i due scrittori, rapporto che, pare, possa aver avuto origine in quelle sale<br />

della milanese via Borgospesso dove Vittoria Cima, imparentata a <strong>Gualdo</strong><br />

per parte <strong>di</strong> madre, riceveva gli intemperanti e stravaganti Scapigliati fin dal<br />

1860. Se Boito era stato l’anima <strong>di</strong> questo salon quasi dal principio, nessun elemento<br />

permetteva <strong>di</strong> collocare fino ad oggi, in termini temporali, il conte<br />

<strong>Gualdo</strong> tra i suoi frequentatori, fatta eccezione per la testimonianza <strong>di</strong> Gallavresi<br />

148 secondo la quale egli fu l’unico, tra gli ospiti <strong>di</strong> donna Vittoria, a non essere<br />

arruolato per motivi <strong>di</strong> salute, nel 1866, tra le fila dei soldati volontari che<br />

parteciparono alla Terza Guerra d’In<strong>di</strong>pendenza. Attualmente, grazie al ritrovamento<br />

<strong>di</strong> 29 lettere <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> in<strong>di</strong>rizzate proprio alla Cima, è invece ad<strong>di</strong>rittura<br />

possibile datare con sicurezza almeno al 1867 l’esistenza <strong>di</strong> rapporti ormai<br />

consolidati tra i due scrittori, poiché in ben due messaggi redatti nel corso <strong>di</strong><br />

quest’annata <strong>Gualdo</strong> lamenta (la prima volta scrivendo da Venezia, la seconda<br />

da Varese) alla sua corrispondente l’assenza <strong>di</strong> notizie da parte <strong>di</strong> Boito. 149<br />

I due artisti erano quin<strong>di</strong> entrati in contatto già durante il primo decennio <strong>di</strong><br />

vita del salotto e fin dal principio avevno artisticamente collaborato, come <strong>di</strong>mostra<br />

la presenza, all’interno dello stesso articolo, <strong>di</strong> una poesia <strong>di</strong> Boito (A<br />

Giovanni Camerana) e <strong>di</strong> due componimenti gual<strong>di</strong>ani (2 novembre 1866 e 2<br />

novembre 1867) comparsi contestualmente sul numero <strong>di</strong> maggio 1868 della<br />

«Rivista contemporanea nazionale italiana». 150 Prima della scopera del fondo<br />

Cima le prime prove davvero certe 151 <strong>di</strong> un legame tra Boito e <strong>Gualdo</strong> risalivano<br />

al biennio 1873-74, periodo andrebbe datata la lettera su Hugo poc’anzi<br />

menzionata – lungamente analizzata da Gino Tellini 152 come ‘tipologia episto-<br />

147 P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., pp. 300-309.<br />

148 G. GALLAVRESI, Il salotto <strong>di</strong> donna Vittoria Cima, cit., p. 368.<br />

149 Fondo Vittoria Cima, c.3 b.40(2-3). Nella lettera 2, del 12 luglio 1867, <strong>Gualdo</strong> scrive:<br />

“Ho intenzione <strong>di</strong> scrivere presto a Boito, ma sarei contento <strong>di</strong> avere prima sue nuove da voi”.<br />

Nella lettera 3, del 4 ottobre 1867, afferma ancora: “Datemi nuove <strong>di</strong> Boito, che non mi scrive”.<br />

150 A. BOITO – L. GUALDO, A Giovanni Camerana, 2 novembre 1866, 2 novembre<br />

1867, in «Rivista Contemporanea», a. XVI, vol. L<strong>II</strong>I, Torino, Negro, pp. 289-292.<br />

151 P. NARDI, Vita <strong>di</strong> Arrigo Boito, cit., p. 359: è in una lettera <strong>di</strong> Boito a <strong>Luigi</strong> Chialiva<br />

del 1873 “la prima testimonianza che ho potuto incontrare, la quale ci mostri Boito in relazione<br />

con <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>”.<br />

152 G. TELLINI, Scrivere lettere: tipologie epistolari dell’Ottocento italiano, Roma, Bul-<br />

zoni, 2002, pp. 255-256.<br />

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