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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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I Poeti d’Oltralpe: adesione ed esportazione dei nuovi modelli<br />

quello contenutisticamente più vario e sfaccettato: senza dubbio al suo interno<br />

l’argomento letterario è quello preponderante, insieme all’aneddotica legata alle<br />

vicende personali ed alle amicizie comuni (preziose, più <strong>di</strong> ogni altra, sono le<br />

parole inerenti a Paul Bourget e Stéphane Mallarmé), ma non sono esclusi temi<br />

altrimenti ignorati, quali soprattutto la politica italiana ed estera, con un occhio<br />

particolare ai delicati equilibri tra i paesi europei nell’ultimo decennio del XX<br />

secolo. Intere pagine sono, <strong>di</strong>fatti, de<strong>di</strong>cate ai timori <strong>di</strong> un possibile conflitto –<br />

nell’estate del 1888 – tra l’Italia <strong>di</strong> Crispi (che aveva appena rinnovato, in quel<br />

periodo, il patto della Triplice Alleanza) e la Francia boulangista. <strong>Gualdo</strong>, estremamente<br />

francofilo oltre che in ambito culturale, anche in quello politico,<br />

non mostra – tuttavia – perplessità nel rivolgere parole <strong>di</strong> rimprovero verso il<br />

governo dell’uno e dell’altro stato, condannando, quin<strong>di</strong>, persino il suo paese<br />

d’elezione. E se in un documento epistolare risalente a tale epoca – nel quale si<br />

autoetichetta come «moderé» nemico del colonialismo (che avrebbe visto positivamente<br />

la fine <strong>di</strong> Crispi) 203 – egli non esita a definire gli italiani des fiers crétins<br />

benché fils de Machiavel, 204 è altrettanto vero che nella lettera successiva<br />

questi non ha scrupoli ad ironizzare anche sulle azioni <strong>di</strong> G. E. Boulanger:<br />

On est bien forcé de parler politique; jamais la situation européenne n’a été plus<br />

effrayante, jamais dans tout les pays, & dans le mien en particulier, on n’a accumulé<br />

plus de sottises. In<strong>di</strong>stinctement tous, les uns le sachant, les autres par énormité de bêtise<br />

présomptueuse, font plus que jamais le jeu de Bismarck, cette canaille imbécile de<br />

Crispi d’abord, et les autres ensuite. Et ce qui est monstrueux, la France aussi! Le nouveau<br />

triomphe d’Ernest – qui est revenu pour de bon – est bien inquiétant, & annonce<br />

l’avènement des idées mallarméennes […]. 205<br />

Nonostante siano soltanto due le lettere attualmente documentate in cui<br />

<strong>Gualdo</strong> affronta il delicato argomento politico, è indubbio che esso costituisce<br />

un tema su cui i due amici dovettero tornare spesso. Esiste, in effetti, un’attestazione<br />

della persistenza <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso e della comunanza <strong>di</strong> posizione<br />

<strong>di</strong> entrambi i letterati nelle parole che essi scrissero in occasione della pub-<br />

203 Lettera XX<strong>II</strong> a Coppée. P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 264.<br />

204 Ibidem. Per maggiore chiarezza si riporta, <strong>di</strong> seguito, il passo in questione per intero:<br />

“La chute de Grévy entraînée par le Limouzin a été trouvée déplorable ici comme partout; mais<br />

comme trouvez-vous la politique italienne? Pour des «fils de Machiavel», nous commençons à<br />

nous montrer de fiers crétins. Quant à Crispi, dans ma qualité de «moderé», je demanderais<br />

simplement qu’on le fusille”.<br />

205 Lettera XX<strong>II</strong>I. Ivi, pp. 266-267.<br />

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