20.05.2013 Views

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

ch’egli del torpeur veneziano). 582 È questo un aspetto della città che al tempo<br />

stesso incanta e spaventa lo scrittore italiano, un aspetto che da sempre lo aveva<br />

colpito e su cui si era già più volte soffermato nelle sue novelle, nel suo stu<strong>di</strong>o<br />

su Cosmopolis 583 e, ancor prima, quando poco più che ventenne, aveva in<strong>di</strong>rizzato<br />

alcune righe ad una cara amica <strong>di</strong> antica data, la dama salottiera Vittoria<br />

Cima. Il riferimento è ad una delle prime lettere del loro carteggio, anch’esso<br />

ine<strong>di</strong>to, dove, in apertura del messaggio, un giovanissimo <strong>Gualdo</strong>, cercando <strong>di</strong><br />

giustificare il ritardo accumulato nell’amministrare la propria corrispondenza,<br />

adduce scherzosamente come scusa l’influsso esercitato su <strong>di</strong> sé dalla laguna:<br />

Se sapeste, donna Vittoria carissima, quanto sia contagiosa l’indolenza della molle<br />

vita veneziana, quanto stanchi piacevolmente la calma epicurea dell’esistenza in gondola;<br />

come sembri impossibile qui far altro che dormire, sognare e ……………………<br />

……………………………………………………………………………………………<br />

………………………………..… (boom!), mi scusereste certamente d’aver tanto tardato<br />

a far quel che faccio finalmente. 584<br />

Nel proseguo della lettera, così come anni più tar<strong>di</strong> nello scrivere a Barrès,<br />

<strong>Gualdo</strong> si sofferma sull’importanza del primo impatto del visitatore che giunge<br />

a Venezia (“la prima impressione quando s’arriva qui è forte” <strong>di</strong>rà più avanti) 585<br />

e sull’incanto generato dalla totale assenza <strong>di</strong> rumori: ciò che afferma averlo<br />

stupito <strong>di</strong> più è infatti il silenzio, “il silenzio <strong>di</strong> una città addormentata, ma che<br />

sogna”, 586 così <strong>di</strong>versa dalla Milano piena <strong>di</strong> caos in cui tornava malvolentieri e<br />

così particolare e suggestiva, immersa in un’atmosfera che ai suoi occhi è frutto<br />

anche dell’aspetto e della <strong>di</strong>sposizione <strong>degli</strong> e<strong>di</strong>fici che, simili a persone reali,<br />

vengono descritti attraverso l’espressione dei loro volti e del loro carattere:<br />

[…] come sono stranamente belli quei palazzi, dall’architettura elegantissima e<br />

sfrenata, sregolata, poetica, che non sembrano fatti sul <strong>di</strong>segno d’un uomo, ma sorti da<br />

sé; tanto che i più stravaganti pajono non poter essere <strong>di</strong>versi da quel che sono, quasi<br />

582 M. BARRÈS, Un homme libre, Paris, Émile-Paul, 1912, p. 204: “J’étais saturé de cette<br />

ville, qui dès lors n’agissait plus sur moi; je glissai à peu à peu dans la torpeur”. E dallo stesso<br />

torpore era stato invaso a Venezia anche Lebrun, il protagonista <strong>di</strong> Une aventure venitienne.<br />

583 L. GUALDO, Paolo Bourget, cit., p. 410.<br />

584 Lettera ine<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> intestata “Venezia, Hôtel Victoria, 12 luglio [18]67”.<br />

Fondo Vittoria Cima c.3, b.40(2).<br />

585 Ibidem.<br />

586 Ibidem.<br />

439

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!