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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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L’analisi delle “nuove formole” del romanzo francese<br />

Meno <strong>di</strong>retto <strong>degli</strong> altri testi della raccolta de<strong>di</strong>cati a Juvigny, a Coppée o<br />

ad Amédée Pigeon, Nostalgie <strong>di</strong> Bourget testimonia la conformità <strong>di</strong> pensiero<br />

tra i due amici accomunati da un’identica concezione dell’esistenza: con i suoi<br />

versi l’autore sembra esprimere un desiderio segreto, un consiglio destinato al<br />

suo de<strong>di</strong>catario affinché metta fine ad una vita <strong>di</strong> vizio e si allontani “dal letto<br />

profumato e dalle folli cortigiane, […] perché sono felici solo coloro che hanno<br />

potuto far sbocciare il loro essere al fuoco <strong>di</strong> un amore puro”. 413 <strong>Gualdo</strong> dovette<br />

certamente comprendere ed accogliere il suggerimento dello scrittore francese<br />

<strong>di</strong> abbandonare le “courtisanes folles” – ovvero “la poesia scaturita dagli aspetti<br />

ambigui e malsani della vita” 414 – e, scegliendo la strada della purezza da questi<br />

in<strong>di</strong>catagli, cercare l’autenticità <strong>di</strong> una nobile ispirazione se, nell’eponima poesia<br />

che apre programmaticamente la sua raccolta <strong>di</strong> Nostalgie, invita a sua volta<br />

tutti, lettori e letterati, a non celar “la brama intensa <strong>di</strong> purezza ch’è in noi”. 415<br />

La conoscenza che <strong>Gualdo</strong> aveva dei luoghi e le sue relazioni in società<br />

hanno costituito per Bourget un aiuto prezioso durante i suoi soggiorni in Italia,<br />

soprattutto quando, nel 1887, “possédé par le démon du voyage”, 416 decide <strong>di</strong><br />

recarsi a Venezia facendo <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> (del quale in Italia era già stato ospite due<br />

anni prima a Milano) 417 , per se stesso e per lo scrittore americano suo amico,<br />

Henry James – conosciuto dall’italiano, sembrerebbe, proprio in tale occasione<br />

418 – un vero e proprio cicerone personale: la loro relazione, dunque, a questa<br />

altezza cronologica, può <strong>di</strong>rsi ormai consolidata soprattutto a voler dar cre<strong>di</strong>to<br />

al contenuto della prima stesura (iniziata proprio durante i mesi trascorsi insieme<br />

in laguna, tra aprile e giugno) <strong>di</strong> quel gran romanzo cosmopolita che Bourget<br />

da tempo anelava a comporre, quel Cosmopolis per l’appunto <strong>di</strong> cui <strong>Gualdo</strong>,<br />

413<br />

P. BOURGET, Nostalgie, cit., p. 137 (traduzione mia).<br />

414<br />

V. DONATO RAMACIOTTI, In margine <strong>di</strong> un’amicizia: (Paul Bourget e <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>),<br />

in AA. VV., Paul Bourget et l’Italie, a cura <strong>di</strong> M. G. Martin Gistucci, Genève, Slatkine,<br />

1985, p. 121.<br />

415<br />

L. GUALDO, Nostalgie, in Le Nostalgie, in Romanzi e Novelle, cit. p. 1140.<br />

416<br />

M. MANSUY, Un moderne: Paul Bourget. De l’enfance au Disciple, cit., p. 396.<br />

417<br />

Ibidem.<br />

418<br />

Difatti, nella seconda delle 6 lettere ine<strong>di</strong>te <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a Maurice Barrès (BNF, Département<br />

des Manuscrits, Fonds Barrès) risalente al [19 febbraio 1887], il milanese afferma apparentemente<br />

in risposta ad una richiesta dello scrittore francese: “Je connais M. Henry James<br />

de nom et pour avoir lu plusieurs de ses nouvelles, qui me plaisent beaucoup; j’ai toujours regretté<br />

d’avoir manqué plusieurs occasions, à <strong>di</strong>fférentes reprises, de faire sa connaissance personelle”.<br />

L’opportunità, come si è anticipato, si presenterà proprio all’indomani del soggiorno<br />

bourgettiano a Venezia, appena due mesi dopo la stesura della lettera poc’anzi citata.<br />

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