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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Il teatro ottocentesco: attori, drammaturghi, librettisti e plagiari<br />

virà a niente” e che, proprio in virtù <strong>di</strong> ciò, non vorrà in alcun modo doversi occupare<br />

in futuro <strong>di</strong> lui. 71 Presumibilmente risale allo stesso periodo <strong>di</strong> questo<br />

documento privo <strong>di</strong> data, il messaggio inviato sempre da Parigi nel novembre<br />

1893 che l’autore del Mariage scrive ad Arrigo Boito affinché affi<strong>di</strong> le bozze<br />

della traduzione italiana del romanzo a Giacosa (Un matrimonio eccentrico uscirà<br />

infatti presso Treves poco più <strong>di</strong> un anno dopo) che dovrà poi impegnarsi<br />

a seguirne la stampa, curando i rapporti con la casa e<strong>di</strong>trice milanese:<br />

Giacosa ora sarà tornato; […]. Digli che consegni a Treves il manoscritto italiano<br />

del Mariage Ex., nel caso che voglia pubblicarlo subito, e che, nel caso, mi spe<strong>di</strong>sca<br />

qui le bozze <strong>di</strong> stampa. Pregalo pure <strong>di</strong> chieder al suddetto cosa conta fare per la ristampa<br />

delle vecchie cose mie ch’egli ha in mano e se pensa, come <strong>di</strong>sse, far presto<br />

una nuova e<strong>di</strong>zione. 72<br />

Difatti, scrivendo in quei giorni anche allo stesso Giacosa, <strong>Gualdo</strong> riba<strong>di</strong>sce<br />

i concetti espressi a Boito, pregandolo soprattutto <strong>di</strong> premere al fine <strong>di</strong> far<br />

pubblicare una nuova ristampa delle sue precedenti opere “da infinito tempo esaurite”.<br />

73 Vincolato a recarsi spesso a Milano a causa dei numerosi impegni <strong>di</strong><br />

lavoro, cui si era aggiunto, nel giugno ’93 anche l’ulteriore compito <strong>di</strong> assumere<br />

la <strong>di</strong>rezione della sezione letteraria del «Corriere della sera» – che gestirà fino<br />

al 1898 –, Giacosa trascorreva sempre meno tempo con la famiglia a Colleretto-<br />

Parella; finché aveva goduto <strong>di</strong> buona salute, <strong>Gualdo</strong> si era recato spesso in<br />

questa citta<strong>di</strong>na a nord <strong>di</strong> Torino (alla quale, in onore del drammaturgo, verrà in<br />

seguito dato il nome Colleretto-Giacosa) per fare visita all’amico: dei suoi passaggi<br />

in questi luoghi sono testimonianza, oltre a tre lettere <strong>di</strong> Catulle Mendès a<br />

lui in<strong>di</strong>rizzate e ancora lì custo<strong>di</strong>te, anche alcuni libri (forse prestati e non più<br />

restituiti), segnalati da Montera, con esplicita de<strong>di</strong>ca dei rispettivi autori a<br />

<strong>Gualdo</strong>, quali i volumi Socrate e sa femme <strong>di</strong> Théodore de Banville e L’ennemi<br />

des Lois <strong>di</strong> Maurice Barrès. 74 Poiché il testo <strong>di</strong> Banville è del 1886, certamente<br />

esso non risale ai tempi <strong>di</strong> un curioso raduno avvenuto due anni prima <strong>di</strong> tale<br />

data, allorquando Verga, Boito e <strong>Gualdo</strong> si erano recati da Giacosa per fare insieme<br />

un’alpinata sulle cime delle Dolomiti della Val d’Aosta. Di questo avvenimento<br />

si ha notizia attraverso le lettere che i partecipanti si erano scambiati<br />

71 Ibidem.<br />

72 Ivi, p. 313. Lettera 2 <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a Boito.<br />

73 Lettera 6 <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> a Giacosa, in P. DE MONTERA, <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 316.<br />

74 Ivi, p. 113.<br />

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