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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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I Poeti d’Oltralpe: adesione ed esportazione dei nuovi modelli<br />

Come ha messo in evidenza Marziano Guglielminetti 95 – posizione poi sostenuta<br />

anche da Marilena Giammarco 96 – nonostante il suo carattere spiccatamente<br />

occasionale, il componimento gual<strong>di</strong>ano suggerisce un canale <strong>di</strong> ricezione<br />

del modello gautieriano originale ed alternativo rispetto a quello dominante<br />

all’epoca, una chiave interpretativa attraverso la quale risulta possibile evincere<br />

che “il Gautier caro al <strong>Gualdo</strong> mostra un profilo ben altrimenti inquietante,<br />

quello del poeta insod<strong>di</strong>sfatto del suo mestiere e desideroso <strong>di</strong> sondare il mistero<br />

ultimo dell’esistenza”. 97 Percorrendo una simile <strong>di</strong>rezione ci si sposta, senza<br />

dubbio, oltre la serafica e tanto decantata “zona dell’imperturbabilità parnassiana”<br />

per avvicinarsi, invece, verso “quella della crisi dell’artista nella società<br />

moderna, dell’angoscia che deriva dal ripu<strong>di</strong>o della Forma e <strong>di</strong> ogni risarcimento<br />

estetico”: 98 l’intuizione <strong>di</strong> questo germe <strong>di</strong> tristezza ed insieme – per <strong>di</strong>rla<br />

con Baudelaire – <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dell’aureola, <strong>di</strong> autocoscienza, da parte del poeta, <strong>di</strong><br />

una incompletezza che neppure il rifugio nella forma perfetta poteva essere in<br />

grado <strong>di</strong> colmare, è quin<strong>di</strong> da considerarsi l’aspetto più innovativo del tributo<br />

gual<strong>di</strong>ano, palese in<strong>di</strong>ce dell’estrema sensibilità umana ed artistica dell’italiano<br />

immortalata in quei versi dove egli canta il suo Maestro non tanto – o non solo,<br />

come i più – per ragioni <strong>di</strong> carattere estetico-tematico-formale, ma specialmente<br />

in quanto emblema <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione comune, come colui che “pur sapeva le<br />

segrete pene / e le immense mestizie del poeta”. 99<br />

Per comprendere la portata e la giustezza del presagio <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> (che della<br />

malinconica presa d’atto dell’impotenza <strong>degli</strong> artisti ad agire nel mondo moderno<br />

farà argomento costante cui resterà fedele nel corso dell’intera sua carriera<br />

letteraria), 100 basterà pensare all’analisi <strong>di</strong> Starobinski de<strong>di</strong>cata all’opera <strong>di</strong><br />

Gautier – poi condensata nella lettura critica dell’articolo Shakespeare aux Funambules<br />

– dove viene proposta una “singolare forma <strong>di</strong> identificazione” tra il<br />

poeta e il saltimbanco attraverso il gioco ironico che identifica “la derisoria epifania<br />

del-l’arte e dell’artista”: 101 me<strong>di</strong>ante l’analisi della figura <strong>di</strong> Pierrot, vesti-<br />

95<br />

M. GUGLIELMINETTI, «Le Nostalgie» <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 280.<br />

96<br />

M. GIAMMARCO, Annotazioni su <strong>Gualdo</strong> e Gautier, cit., p. 147.<br />

97<br />

M. GUGLIELMINETTI, «Le Nostalgie» <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 280.<br />

98<br />

M. GIAMMARCO, Annotazioni su <strong>Gualdo</strong> e Gautier, cit., p. 147.<br />

99<br />

L. GUALDO, Teofilo Gautier, in Le Tombeau de Théophile Gautier, cit., p. 82.<br />

100<br />

Cfr. M. GIAMMARCO, Annotazioni su <strong>Gualdo</strong> e Gautier, cit. e C. A. MADRIGNA-<br />

NI, “Decadenza”, il romanzo del tempo e della “noia”, cit..<br />

101<br />

J. STAROBINSKI, Portait de l’artiste en saltimbanque, trad. it. a cura <strong>di</strong> C. Bologna,<br />

Torino, Bollati Boringhieri, 1984, p. 38.<br />

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