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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

turo traduttore ufficiale <strong>di</strong> Bourget aveva domandato l’intervento <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> affinché<br />

convincesse Verga a fare <strong>di</strong> lui l’autore ed il supervisore della versione<br />

francese della Cavalleria da rappresentare al Théâtre Libre; <strong>Gualdo</strong>, allegando<br />

il post scriptum <strong>di</strong> Barbavara al suo messaggio <strong>di</strong>retto a Catania, 80 appare quasi<br />

<strong>di</strong>vertito della <strong>di</strong>menticanza dell’amico me<strong>di</strong>co relativa alla precedente traduzione<br />

realizzata da Solanges.<br />

In effetti fin dal 1885 Verga aveva valutato la possibilità <strong>di</strong> rappresentare la<br />

sua opera in francese, ritenendo che sarebbe potuta piacere “anche a Parigi se<br />

non altro pel colore”: 81 <strong>Gualdo</strong> e Primoli avevano caldeggiato l’idea 82 invitandolo<br />

a mandare il testo tradotto pochi mesi prima da Solanges a Zola 83 (e, alla<br />

luce della lettera <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> citata poc’anzi, aggiungeremo, anche a Coppée).<br />

Eduard Rod, che all’epoca era in cattivi rapporti con Solanges, aveva acconsentito<br />

a collaborare con quest’ultimo, 84 pur <strong>di</strong> vedere Chevalerie rustique messa in<br />

Cornelis (Andrea Cornelis) <strong>di</strong> Paul Bourget, le uniche traduzioni in commercio, come si legge<br />

sui rispettivi frontespizi del 1891 e 1905, autorizzate dall’autore.<br />

80<br />

In realtà il testo <strong>di</strong> Barbavara, per una <strong>di</strong>strazione <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>, verrà allegato alla lettera<br />

successiva, scritta due giorni più tar<strong>di</strong>: “Mercre<strong>di</strong>. Proscritto. Sai dove sia il Verga. Se a Milano,<br />

domandagli s’egli acconsentirebbe a dare tradotta il suo atto Cavalleria rusticana per il famoso<br />

Théâtre Libre <strong>di</strong> cui devi aver inteso parlare. Digli cos’è questa fiorente e interessantissima<br />

istituzione, l’eco grande che avrebbe un successo riportato davanti a un pubblico relativamente<br />

intelligente, eco che si trasformerebbe in lucro se un <strong>di</strong>rettore o l’altro dei teatri prosaici<br />

parigini approfitterà del successo e della reclame che si usa fare a una produzione del Th. Libre.<br />

Antoine […] e Jullien […] mi hanno pregato <strong>di</strong> consigliare un lavoro teatrale un po’ degno <strong>di</strong><br />

nota del repert. italiano e non credo <strong>di</strong> sbagliarmi, del poco che ne so, a lancer il bozzetto siciliano<br />

del V. O tu dammi un consiglio tuo. Di’ al Verga che la cosa urge. Man<strong>di</strong> qui il volume e<br />

lo tradurremo col Jullien o col Caraguel. Soprattutto assicuralo che sarà in buone mani. Se non è<br />

a Milano vuoi tu scrivergli a nome mio? Ciò mi farebbe guadagnar del tempo. Sai che il Th. Libre<br />

dà una rappresentazione gratuita una volta al mese. […] Rispon<strong>di</strong>mi appena hai una risposta.<br />

Tuo Barba” (G. RAYA, Ine<strong>di</strong>ti verghiani, cit., p. 139n-140n).<br />

81<br />

Lettera <strong>di</strong> Giovanni Verga a Gégé Primoli dell’8 marzo 1885 pubblicata in M. SPA-<br />

ZIANI, Con Gégé Primoli nella Roma bizantina, cit., pp. 224.<br />

82<br />

Desumo questa informazione da S. ZAPPULLA MUSCARÀ, Giovanni Verga invisibile<br />

burattinaio-artista, fra teatro, melodramma e cinema, in Giovanni Verga. Una biblioteca da<br />

ascoltare, Roma, De Luca, 1999, p. 60.<br />

83<br />

Émile Zola conosceva le opere <strong>di</strong> Verga fin dai tempi della pubblicazione in lingua originale<br />

dei Malavoglia. Non comprendendo bene l’italiano, egli aveva lamentato le sue <strong>di</strong>fficoltà<br />

in una lettera a Felice Cameroni pubblicata da E. MESSA VISMARA, De Zola à Cameroni,<br />

une lettre retrouvée, in «Cahièrs Naturalistes», v. 45, n. 73, 1999, pp. 67-76.<br />

84<br />

Lettera a Giovanni Verga del 5 settembre [1885]. Cfr. G. RAYA, 112 ine<strong>di</strong>ti per il Carteggio<br />

Verga-Rod, cit., p. 272: “per avere il piacere <strong>di</strong> fare rappresentare la vostra «pièce», io<br />

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