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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Il teatro ottocentesco: attori, drammaturghi, librettisti e plagiari<br />

comunica <strong>di</strong> aver avuto modo <strong>di</strong> riflettere su tante cose: innanzitutto, scrive a<br />

Boito, attraverso l’intensa impressione suscitata dal contatto visivo, egli è riuscito<br />

al fine a comprendere davvero come e quanto “Monseigneur Tante” abbia<br />

potuto scrivere fino ad allora, dalle Contemplations all’Année Terrible, dopo<strong>di</strong>ché<br />

passa alla vera e propria descrizione, parte in francese, parte in italiano, farcita<br />

da qualche rimprovero che il mittente della lettera sembra fare a se stesso,<br />

<strong>di</strong>stratto ed incantato nell’osservazione <strong>di</strong> alcuni particolari, <strong>di</strong> alcuni banali<br />

dettagli nella mitica figura su cui si fissa la sua attenzione mentre interloquisce<br />

con il celebre uomo che gli si para innanzi:<br />

La voce è grave, possente, profonda; l’occhio piccolo, lucente. È robusto, alto,<br />

punto curvato, bello. [Il modo <strong>di</strong> porgere è dolce (Non i pie<strong>di</strong>, sciocco!) Quando parla,<br />

pare che improvvisi un nuovo libro e si domandano gli stenografi a gran grida.] È conciso<br />

e lento. I senti sono bianchissimi e il n’a pas besoin d’air (R) à son atelier. [Stivaletti<br />

con bottoni, pelle opaca, 9 (nove) bottoni al gilet.] (Muse. Verificato). 155<br />

Poco oltre <strong>Gualdo</strong> segnala che, tra gli argomenti <strong>di</strong> cui si è <strong>di</strong>scorso durante<br />

il breve colloquio con Hugo, è stato tirato in causa anche lo stesso destinatario<br />

della lettera, in quanto amico comune ad entrambi i <strong>di</strong>aloganti:<br />

Pronunzia il tuo nome come lo <strong>di</strong>rebbe Dante: Arrigo Boito. Tu entends? Il a l’air<br />

comte (et conte), prince et duc et père. Non ha guanti. Il a été si pâle pâle, qu’il est encore.<br />

Il ne m’a pas embrassez. Je ne l’ai pas embr…assez. Stretta <strong>di</strong> mano forte, cor<strong>di</strong>ale,<br />

significante. […]. Parola chiara, cristallina. Fronte imperiale, come una mezza<br />

sfera. Capelli en brosse, foltissimi, innocenti. Nuque éloquente. 156<br />

Mentre lo scrittore francese dalle mani bellissime, dalle manières excessivement<br />

courtoises, affectueuses et aristocratiques – a detta del cronista maniere<br />

decisamente “ancient régime” – non indossa cappello, ha il colletto bianco con<br />

una piccola cravatta nera e le manchettes rivoltate sopra la manica del vestito,<br />

<strong>Gualdo</strong> è vestito <strong>di</strong> tutto punto, come <strong>di</strong>mostra lo splen<strong>di</strong>do autoritrattino (“una<br />

confessione involontaria <strong>di</strong> sorridente in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> fronte all’idolo, così che<br />

questo cessava <strong>di</strong> essere un idolo”, 157 afferma Nar<strong>di</strong>) – che sopperisce alla mancanza<br />

<strong>di</strong> sue fotografie relative a quest’epoca, ribadendo, tra le altre cose, una<br />

155 Ibidem.<br />

156 Ibidem.<br />

157 P. NARDI, Vita <strong>di</strong> Arrigo Boito, cit., p. 431.<br />

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