20.05.2013 Views

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

glienza riservatagli nel 1894, all’epoca della pubblicazione) dei lavori dell’amico,<br />

quei Viceré che con estrema <strong>di</strong>fficoltà e fin dal principio si è tentato <strong>di</strong> incasellare<br />

all’interno <strong>di</strong> un genere letterario specifico, vista la sua estrema complessità<br />

e – ad un tempo – la presenza <strong>di</strong> quelli che, in apertura, sono stati definiti<br />

gli “elementi <strong>di</strong>sturbatori” propri della scrittura narrativa derobertiana. Per<br />

quanto la critica, coeva e moderna, abbia spesso inserito tale volume nel grande<br />

calderone del romanzo storico (definizione riduttiva se si considera la “prospettiva”<br />

dell’autore, la negazione del concetto <strong>di</strong> storia come progresso ed il conseguente<br />

“antistoricismo come rifiuto della società industriale”) 195 o, talvolta,<br />

gli abbia attribuito specificità caratteristiche del romanzo politico (dato il ricorso<br />

ad uno spaccato analitico e “temporalmente consequenziale circa i rapporti<br />

causa-effetto <strong>degli</strong> avvenimenti”), 196 questo libro rientra in maniera “un po’<br />

stretta” nei suddetti formulari, in maniera analoga – per <strong>di</strong>rla con Giancarlo<br />

Borri – ad un testo pressoché contemporaneo “abbastanza vicino alle tematiche<br />

derobertiane” 197 che è, non a caso, Decadenza <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, e<strong>di</strong>to appena<br />

due anni prima (1892). Entrambe le opere, <strong>di</strong>fatti, più che per l’essere state ricondotte<br />

alle riduttive etichette <strong>di</strong> romanzo storico, politico o parlamentare che<br />

<strong>di</strong>r si voglia, sono accomunate da una medesima celebrazione dell’apoteosi in<br />

negativo dell’abiezione in<strong>di</strong>viduale, poiché – secondo Madrignani – “si potrebbe<br />

<strong>di</strong>re che fra I Viceré e Decadenza esista una sotterranea affinità proprio in<br />

questa sottolineatura del degrado dell’uomo moderno, della sua irrefrenabile <strong>di</strong>scesa<br />

verso il subumano”. 198<br />

È interessante notare come, quasi sincronicamente, questi due scrittori<br />

(provenienti da realtà geografiche così <strong>di</strong>verse e con alle spalle una formazione<br />

ed uno stile <strong>di</strong> vita così antipo<strong>di</strong>ci) siano giunti nei rispettivi romanzi a conclusioni<br />

molto affini, al punto tale da rappresentare in maniera davvero simile – tenuto<br />

conto delle dovute <strong>di</strong>fferenze – quello stesso mondo ormai, sul volgere del<br />

secolo, in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssoluzione e presago della propria fine. Altrettanto stimolante<br />

è, poi, anche l’idea che nel mettere in moto un tale, analogo processo <strong>di</strong> riflessione<br />

possa aver influito non solo il contatto <strong>di</strong>retto tra due indoli spontaneamente<br />

in sintonia, ma soprattutto la conformità, sotto alcuni aspetti, delle loro<br />

195<br />

A. BRIGANTI, Il Parlamento nel romanzo italiano del Secondo Ottocento, Firenze, Le<br />

Monnier, 1972, p. 118.<br />

196<br />

G. BORRI, Invito alla lettura <strong>di</strong> de Roberto, cit., p. 48.<br />

197<br />

Ivi, p. 49.<br />

198<br />

C. A. MADRIGNANI, I romanzi francesi <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 362.<br />

158

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!