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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Poesia – Musica – Pittura: <strong>Gualdo</strong> e le Tre Arti sorelle<br />

Giacosa e Giovanni Camerana. Accomunati non soltanto da simili intenti poetici,<br />

ideologici e culturali, ma legati anche da rapporti <strong>di</strong> amicizia (in alcuni casi<br />

anche piuttosto longevi) questi artisti – come si vedrà – spesso polivalenti, sono<br />

assimilabili per la presenza nella loro produzione, almeno in questa fase, <strong>di</strong> motivi<br />

comuni ed atteggiamenti che si configurano come frutto e probabile reazione<br />

al rapido cambiamento epocale, storico ed epistemologico che attraversa la<br />

seconda parte del secolo XIX, simile ad “un bra<strong>di</strong>sismo che sta togliendo ogni<br />

certezza e linfa tra<strong>di</strong>zionale all’operazione artistica, alla posizione sociale-conoscitiva,<br />

al ruolo ed al significato <strong>di</strong> scrittori drammaticamente <strong>di</strong> transizione”. 222<br />

In queste pagine si cercherà <strong>di</strong> illustrare come <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, dopo aver<br />

manifestato un’iniziale affinità, soprattutto nelle poesie delle Nostalgie e nelle<br />

prime Novelle, all’ideologia e con i Leit-motive (seppur con alcune riserve e la<br />

me<strong>di</strong>azione dell’influenza parnassiana) dominanti nella Scapigliatura, abbia poi<br />

corretto il proprio percorso intraprendendo una nuova <strong>di</strong>rezione – che per il<br />

momento chiameremo fase della rêverie – maturata per vie personali, ma anche<br />

attraverso i sempre più frequenti contatti con la cultura d’oltralpe, ed evidente, a<br />

partire all’incirca dalla metà <strong>degli</strong> anni Settanta, nell’elaborazione dei suoi romanzi,<br />

della seconda e<strong>di</strong>zione delle Novelle e dei racconti apparsi singolarmente<br />

su riviste italiane e francesi, oltre che nell’attività giornalistica e, dettagliatamente,<br />

nella scelta delle opere e <strong>degli</strong> autori da recensire.<br />

Uno dei capisal<strong>di</strong> del movimento scapigliato è il concetto della fratellanza<br />

tra le arti: non nuova alla cultura europea, che già l’aveva sperimentata con il<br />

romanticismo tedesco ed un certo simbolismo francese (da Baudelaire e Gautier<br />

a Verlaine e Rimbaud), quest’idea dell’affinità tra poesia, plastica e musica<br />

giungerà a dare in Italia, attraverso la Scapigliatura – dove mostra ancora qualche<br />

lacuna, mancando, a detta <strong>di</strong> Gioanola, della “scoperta del subconscio” 223 –<br />

e soprattutto per tramite <strong>di</strong> Lucini, 224 esiti novecenteschi nelle sperimentazioni<br />

delle avanguar<strong>di</strong>e. 225 Prima ancora <strong>di</strong> soffermarci sulle postulazioni ‘pratiche’,<br />

si sottolineerà che, se da un lato autori come Dossi teorizzano la suddetta con-<br />

222 D. PICCINI, Gli Scapigliati remoti e fraterni, cit., p. 30.<br />

223 E. GIOANOLA, La Scapigliatura, Torino, Marietti, 1975, p. 13.<br />

224 Sono state più volte messe in luce le similarità compositive che accomunano i testi <strong>di</strong><br />

Lucini ai versi <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>. Cfr. G. P. LUCINI, Il libro delle figurazioni ideali, a cura <strong>di</strong> M.<br />

Manfre<strong>di</strong>ni, Roma, Salerno E<strong>di</strong>trice, 2005, p. 88, dove è esplicitato un chiaro richiamo (“Desii<br />

pazzi” vs “l’ire pazze”) tra il testo de La Chimera luciniana e quello <strong>di</strong> un Paesaggio gual<strong>di</strong>ano.<br />

225 Cfr. G. SCARSI, Il rapporto fra le arti nella Scapigliatura: poesia – pittura – musica<br />

ed esiti novecenteschi, in «Otto/Novecento», gennaio 1981, pp. 145-176.<br />

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