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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

co”, il suo “passato tetro e sconfortante”, il suo “affetto esclusivo per la madre<br />

gelosa” o, ancora, “l’educazione esclusiva ricevuta da questa sola” e la “continua<br />

convivenza con lei nella povertà in mezzo alle sventure e li ostacoli”. 163 Per<br />

un profondo, acuto conoscitore e analista della psiche umana, quale <strong>Gualdo</strong> <strong>di</strong>mostra<br />

<strong>di</strong> essere in quasi tutti suoi lavori, non è sufficiente suggerire le cause<br />

esterne che possono aver con<strong>di</strong>zionato il comportamento <strong>di</strong> Patrizio, ma occorre<br />

scandagliare l’animo stesso <strong>di</strong> quel giovane uomo; solo in questo modo<br />

[…] lo stu<strong>di</strong>o tanto interessante sempre <strong>di</strong> quel fenomeno crudele, ma purtroppo<br />

frequente <strong>di</strong> due esseri che si amano, ma tra cui qualcosa <strong>di</strong> arcano si frappone che vieta<br />

loro d’intendersi, avrebbe avuto maggior valore se fosse stato meglio esplicato – pur<br />

lasciando quella parte <strong>di</strong> mistero ch’è inerente a tali fatti. 164<br />

Nonostante le critiche addotte al romanzo <strong>di</strong> Capuana, si è detto che, comunque,<br />

la recensione è da considerarsi positiva, come <strong>di</strong>mostra la sua conclusione,<br />

dove, ancora una volta, viene posto l’accento sulla poesia latente e sull’incanto<br />

(“che misterioso proclama il tutto”) che soggiacciono ad esso, due eccellenti<br />

aspetti che rendono il volume “prezioso lo stesso”. 165<br />

Tassello conclusivo per ricostruire l’insieme dei giu<strong>di</strong>zi che i due critici letterari<br />

esposero sulle rispettive opere è il parere del siciliano sull’ultimo romanzo<br />

<strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong>, che compare in un articolo apparso sulla «Tavola rotonda»<br />

nell’agosto 1892, saggio nel quale Capuana costruisce un parallelo tra il concetto<br />

portante – o meglio, sullo stesso fenomeno psicologico che conduce con<br />

mezzi <strong>di</strong>versissimi ad un’identica conclusione – che governa tre testi: L’automa<br />

dell’esor<strong>di</strong>ente Butti, Senio e Decadenza, rispettivamente dei “due provetti nell’arte”<br />

Neera e <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>. 166 Per <strong>di</strong>rla con le parole dello stesso critico (ormai<br />

lontano in quest’opera, come sostiene Luti, da qualsiasi ascendenza positivista)<br />

167 egli vuole <strong>di</strong>mostrare (manifestando, così, <strong>di</strong> non aver compreso a pie-<br />

163 Ibidem.<br />

164 Ibidem.<br />

165 Ibidem.<br />

166 L. CAPUANA, Tre romanzi. E. A. Butti, L’automa; Neera, Senio; <strong>Gualdo</strong>, Decadenza,<br />

in «Tavola rotonda», 7 agosto 1892, poi rist. con il titolo E. A. Butti – Neera – L. <strong>Gualdo</strong>, in<br />

ID., Gli “ismi” contemporanei, Catania, Giannotta, 1898, pp. 113-129.<br />

167 G. LUTI, Per gli “ismi” contemporanei, in Sul filo della corrente. Fatti e figure della<br />

letteratura italiana del ‘900, Milano, Longanesi, 1975, pp. 83-114. Lo stu<strong>di</strong>oso afferma che, a<br />

quest’epoca, la critica <strong>di</strong> Capuana risente in larga parte “dell’angolatura desanctisiana o demeisiana”<br />

mentre “si rifiuta decisamente […] la componente zoliana” (p. 92).<br />

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