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Luigi Gualdo - FedOA - Università degli Studi di Napoli Federico II

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Tra carteggi e recensioni: <strong>Gualdo</strong> e i romanzieri italiani<br />

Il buon giu<strong>di</strong>zio riservato all’Illusione viene riproposto all’indomani dell’uscita<br />

del nuovo romanzo. Ancora, non <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> altre fonti, bisognerà<br />

appellarsi ai carteggi <strong>di</strong> <strong>Gualdo</strong> per conoscere – anche se in maniera stringata –<br />

il suo punto <strong>di</strong> vista sul libro; lo spassionato invito alla lettura destinato a Giulia<br />

Litta Mo<strong>di</strong>gnani sembrerebbe, comunque, non lasciar spazio a dubbi sulla sincera<br />

ammirazione rivolta a romanzo e romanziere:<br />

De Roberto è uno scrittore <strong>di</strong> grande ingegno. Dovresti leggere <strong>di</strong> lui I Viceré,<br />

romanzo <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne, sebbene troppo lungo (600 e più pagine!). È anche simpatico,<br />

talvolta un poco ingenuo. 192<br />

Sembrerebbe che la marchesa abbia accolto volentieri il consiglio <strong>di</strong> suo<br />

cugino e <strong>di</strong> aver molto apprezzato il testo suggeritole se, in una successiva missiva<br />

del settembre ’95, <strong>Gualdo</strong> si rivolge ancora a lei con un nuovo avvertimento<br />

e<strong>di</strong>toriale in cui afferma: “Hai letto il nuovo, grosso libro <strong>di</strong> psicologia intitolato<br />

Amore del tuo amico de Roberto? L’ho cominciato e lo finirò; mi <strong>di</strong>rai se tu<br />

hai potuto farne altrettanto”. 193 Pur non conoscendo il giu<strong>di</strong>zio espresso a lettura<br />

ultimata, non c’è da esitare circa l’apprezzamento gual<strong>di</strong>ano del volume de<strong>di</strong>cato<br />

alla fisiologia, alla psicologia ed alla morale dell’amore (si pensi soltanto<br />

all’entusiastico parere espresso in merito alla Physiologie de l’Amour moderne<br />

<strong>di</strong> Bourget quttro anni prima sulle pagine <strong>di</strong> «Cronaca d’Arte»), 194 dove il procedere<br />

analitico, per approfon<strong>di</strong>menti, del poderoso compen<strong>di</strong>o articolato in sei<br />

racconti-apologo e la sanzione conclusiva del sentimento in esame come “massima<br />

illusione” umana devono avere siuramente stuzzicato l’interesse <strong>di</strong> questo<br />

lettore d’eccezione, raffinato stu<strong>di</strong>oso egli stesso dei moti dell’animo umano (si<br />

ricor<strong>di</strong> la sua tendenza all’introspezione capillare ed in<strong>di</strong>viduale, il suo gusto<br />

della scoperta interiore palesate sin dai testi d’esor<strong>di</strong>o), nonché altrettanto <strong>di</strong>sincantato<br />

pensatore in materia d’amore.<br />

Il titolo <strong>di</strong> “opera <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne” spetta, però, come si è visto, a giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong><br />

<strong>Gualdo</strong>, al più noto (almeno al giorno d’oggi, contrariamente alla fredda acco-<br />

ra inviata a Giovanni Verga, dve si legge: “Se non ve<strong>di</strong> De Roberto, vuol <strong>di</strong>re che fòrnica molto.<br />

I miei complimenti e tanti saluti affettuosi” (Documento 26, databile tra il gennaio e il marzo<br />

1895 e pubblicato da G. RAYA, Ine<strong>di</strong>ti verghiani. Ventisei lettere <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong>, cit., p. 144).<br />

192 Lettera 19, ine<strong>di</strong>ta, <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Gualdo</strong> alla cugina Giulia Litta Mo<strong>di</strong>gnani s.d., ma recante<br />

timbro postale: “Aix-les-Bains, 3 agosto 1895”. Fondo <strong>Gualdo</strong>, carteggio Z 80 suss., b.2(19).<br />

193 Ivi, c.3(26). Lettera ine<strong>di</strong>ta s.d., ma con timbro postale: “Parigi, 27 settembre 1895”.<br />

194 Cfr., infra, il paragrafo 6.5 Un autoritratto allo specchio: Paul Bourget.<br />

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